Il Corno d’Africa rappresenta una delle aree maggiormente a rischio di crisi umanitarie nel mondo.

Decenni di instabilità politica e conflitti armati, uniti agli effetti del cambiamento climatico, altissimi livelli di malnutrizione, epidemie e sfollamenti massicci, hanno determinato una condizione di estrema vulnerabilità di quest’area e della sua popolazione.


L’emergenza umanitaria in Corno d’Africa è a livelli drammatici. Etiopia, Kenya e Somalia sono state colpite dalla peggiore siccità negli ultimi 40 anni, che ha danneggiato almeno 36 milioni di persone. Contestualmente l’area subisce ciclicamente alluvioni devastanti.

Nella regione oggi si concentra il 22% dei bisogni umanitari del mondo (WHO).

Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta, fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età. Secondo l’Indice globale della fame, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, il livello più preoccupante, in Etiopia e Kenya è grave.

In questo contesto aumenta il rischio di epidemie di colera, morbillo, febbre gialla e altro, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata.

La drammatica situazione ha fatto salire a 23 milioni il numero di rifugiati e sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi.

CESVI opera nell’area dal 2006. In Somalia è impegnata nei settori della salute, della nutrizione, dell’igiene, dell’agricoltura e allevamento e per rafforzare la resilienza delle comunità alle conseguenze del cambiamento climatico. Particolare attenzione è dedicata a mamme e bambini seguiti nei 3 centri di salute, nell’area urbana di Mogadiscio, specializzati in programmi di nutrizione oltre che di cura. CESVI interviene inoltre con progetti di accesso all’acqua tramite la distribuzione di acqua potabile o la costruzione e riabilitazione di pozzi. Opera nei villaggi per uno sviluppo agricolo resiliente al clima e adatto alla nutrizione.

In Etiopia, dove CESVI interviene dal 2018, oltre 21milioni di persone necessitano di aiuto, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare. Qui CESVI è impegnata nei settori di salute, nutrizione, acqua e igiene, protezione, sicurezza alimentare e resilienza. Realizza progetti incentrati su attività generatrici di reddito, migrazione e protezione. Inoltre lavora sul triplice nesso umanitario di sviluppo e di pace, nei campi profughi e nella comunità ospitante dello Stato regionale di Benishangul-Gumuz. Contribuisce inoltre a contrastare la siccità nell’area di Borena, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza nel rispondere agli shock di tipo naturale e migratorio interno.

Morire di fame e di sete

Morire di fame e di sete

In una terra bruciata dal sole, dove sono scomparsi i fiumi, gli animali che pascolano, le comunità di pastori di Borena non hanno più acqua, cibo, risorse per sfamarsi.

Gurrah era un uomo benestante prima che una siccità lunga 5 stagioni colpisse questa regione dell’Etiopia, dove oggi un bambino su tre sotto i 5 anni è affetto da arresto della crescita infantile, come sua figlia Nadi.

“Quando in passato vivevo nel mio villaggio, avevamo mucche, buoi, cammelli e capre. Il nostro bestiame ci forniva latte, e avevamo abbastanza carne da mangiare quando lo desideravamo. Possedevamo anche terreni agricoli” racconta. “Non eravamo abituati a compiti laboriosi come scavare stagni o tagliare alberi, ora sono le nostre attività quotidiane. Sono migrato in Kenya per un breve periodo, ma a causa dei conflitti sono dovuto tornare qui per lavorare. Purtroppo non abbiamo cibo e ci troviamo in una situazione veramente difficile” continua.

A Causa della situazione del Paese, tra cui i conflitti e le condizioni climatiche estreme, moltissime persone hanno dovuto abbandonare le proprie case. Sono 3,4 milioni le persone – di cui il 78% donne e bambini – sfollate oggi in Etiopia.

“Provo profonda tristezza quando visito il mio ranch, un tempo brulicante di animali, ora vuoto” conclude.

A Borena le persone muoiono di fame e di sete. Il cambiamento climatico ha messo in ginocchio la popolazione. Qui noi di CESVI siamo impegnati per sostenere le comunità con progetti di contrasto alla siccità e per rafforzare la loro resilienza agli shock naturali e migratori.