Tra le molteplici emergenze umanitarie in tutto il mondo, CESVI interviene oggi in svariati teatri di guerre e conflitti, come l’Ucraina e la Striscia di Gaza.

Si stima che, nel 2024, 1 persona su 7 sia stata finora esposta a conflitti. Noi di CESVI operiamo per offrire protezione ai civili colpiti, garantire loro l’accesso ai beni di prima necessità, oltre a sostegno psicosociale e medico.


Secondo l’Indice dei conflitti 2024 negli ultimi 12 mesi, il Paese più violento è stato l’Ucraina, con una media di oltre 791 incidenti di violenza a settimana. Oggi è la Palestina ad aver raggiunto il primo posto per mortalità, diffusione del conflitto e pericolo per i civili: oltre 35.000 vittime in un anno. Nel Paese l’87% della popolazione è oggi esposto a violenze estreme.

Negli ultimi quattro anni si è verificato un aumento massiccio dei conflitti (+64%) principalmente dovuto a 3 grandi conflitti: Ucraina, Gaza e Myanmar.

CESVI è impegnata in Ucraina e a Gaza proprio in risposta all’emergenza umanitaria legata alla guerra.

La situazione in Ucraina ha continuato a peggiorare negli ultimi mesi, provocando vittime, sfollati e danni gravi alle infrastrutture, compromettendo i mezzi di sussistenza della popolazione: 14 milioni di persone necessitano di aiuto umanitario.

CESVI è intervenuta subito dopo lo scoppio della guerra nel 2022, la prima ONG italiana ad entrare a Bucha dopo il terribile massacro. Sin dai primi giorni del conflitto abbiamo predisposto tende riscaldate attrezzate per le persone più vulnerabili e organizzato convogli di aiuti umanitari. Con l’intensificarsi del flusso di rifugiati nei Paesi europei confinanti, abbiamo avviato interventi di accoglienza e di protezione mamma-bambino in Polonia, Romania e Ungheria. A Bucha abbiamo istituito un centro per il sostegno psicosociale formando oltre 50 professionisti. Abbiamo inoltre attivato un Child Safe Space offrendo servizi ricreativi, attività di supporto psicosociale e di educazione informale per l’infanzia, assistendo migliaia di minori.

Nel 2024 abbiamo esteso i servizi di supporto psicosociale attraverso squadre mobili di psicologi nelle Regioni di di Khmelnytskyi e Ternopil’ e nell’Est del Paese. I nostri interventi sono rivolti anche alla riabilitazione e costruzione di rifugi anti-bomba per asili e scuole e al sostegno del sistema sanitario. Nell’Oblast di Kharkiv e Donetsk abbiamo attivato un intervento per fornire farmaci e attrezzature sanitarie e avviato due unità mobili sanitarie.

Dallo scoppio, a ottobre 2023, del conflitto nella Striscia di Gaza, CESVI – da molti anni presente in Palestina nell’ambito della promozione dell’igiene e della gestione dei rifiuti – è intervenuta per garantire servizi essenziali e vitali alla popolazione civile colpita. Alla morte e alla distruzione causata dalla guerra si aggiunge infatti la gravissima emergenza legata alla mancanza di cibo e di acqua. A Gaza 4 famiglie su 5 sono senza accesso a fonti idriche, 2.15 milioni di persone sono straziate dalla fame e quasi un milione con malattie legate alle scarse condizioni igieniche.

CESVI, a partire da febbraio 2024, e nonostante le difficili condizioni, ha iniziato le distribuzioni di cibo e di acqua. 18 tonnellate di cibo salvavita, Plumpy’Nut, sono state distribuite e altre 7 tonnellate sono in distribuzione a cliniche nel centro-sud di Gaza per garantire una nutrizione adeguata ai bambini sotto ai 5 anni in gravi condizioni di malnutrizione. Abbiamo poi garantito 50 mila litri di acqua potabile al giorno, destinate a 4 comunità di sfollati nelle zone di Deir el-Balah e Khan Younis, al centro della Striscia; e la distribuzione di kit igienico-sanitari insieme alla riabilitazione di strutture igienico-sanitarie.

L’obiettivo dei nostri interventi a Gaza è quello di offrire assistenza, con un’attenzione particolare ai bambini malnutriti e alle famiglie senza accesso ai beni di prima necessità.

L’odissea di Darina

L’odissea di Darina

Darina vive con il marito e due figli, Elina e Dmytro nell’area di Bucha. L’odissea della sua famiglia è iniziata quando l’esercito russo è avanzato in Ucraina, costringendo Darina e la sua famiglia a lasciare la propria casa a Gostomel, poco a nord di Buycha, e cercare riparo a Rudnytske, circa 75km ad est di Kyiv. Tuttavia, si sono trovati sotto occupazione poco dopo essersi stabiliti. Darina era incinta di nove mesi e non aveva idea di come affrontare il parto in una situazione così insicura. Grazie all’aiuto dei vicini ha ottenuto la possibilità di spostarsi per ricevere assistenza medica e così ha partorito il 9 marzo 2022 con un cesareo d’urgenza. L’ospedale era costantemente minacciato dalle esplosioni.

Dopo il parto siamo dovuti fuggire. Non avevamo nessun piano, non eravamo pronti, ma la spinta per sopravvivere e la speranza ci hanno guidati” racconta Darina.

Con coraggio e determinazione hanno cercato un luogo più sicuro dove vivere nella regione di Leopoli. L’anno successivo Darina ha dato alla luce un’altra bambina, il senso di paura e di insicurezza ha continuato ad accompagnarli. “Non voglio più vivere in questo terrore. Voglio la pace, voglio tornare a casa. Voglio che i bambini possano crescere e giocare in pace” racconta.

Tornati finalmente nella propria casa, oggi Darina frequenta il Child Safe Space di CESVI a Bucha dove una psicologa infantile conduce un gruppo di sostegno per giovani madri e i loro figli. Qui ha potuto ricevere supporto emotivo, psicologico, ma anche aiuto concreto come pannolini e cibo per nutrire i bambini. Darina è felice di avere un luogo dove incontrare altre persone in sicurezza e imparare modi nuovi e cose nuove su come crescere nel migliore dei modi i propri figli. Questo luogo è diventato un rifugio per Darina, dove poter entrare in relazione con altre madri e specialisti, imparando e condividendo esperienze in un ambiente confortevole e sicuro. “È un luogo sicuro dove poterci rilassare, giocare con i bambini, cambiarli, e anche una piccola cucina dove riscaldare i pasti da dare ai piccoli” ha concluso Darina.

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