Dopo aver chiesto ai leader del G7 di “aprire le orecchie” alle richieste della società civile su 7 temi primari nella lotta alla povertà (fame, salute, educazione, clima, donne, migrazioni, sviluppo), con la campagna “7xSette – Sette storie per sette temi che necessitano ascolto“ vogliamo portare testimonianza dei nostri sforzi concreti in questi ambiti d’azione.
Il nostro impegno in Libia a favore dei migranti
Zamzam è una donna etiope di 28 anni. Proviene da una famiglia molto povera, racconta. A 21 anni è stata costretta dal padre a sposarsi, e dopo un anno ha partorito il suo primo figlio, mentre suo marito si trovava in prigione per motivi politici.
Non avendo nessuna entrata economica, lasciare il Paese in cerca di condizioni di vita migliori dev’esserle sembrata l’unica strada percorribile. Ha così attraversato la rotta desertica, e tramite un trafficante di essere umani è riuscita a entrare in Libia. Era il 20 maggio 2016.
A Tripoli è entrata in contatto con un’altra donna etiope, che l’ha portata a casa con sé; dopo un mese il marito della donna ha preso però a molestarla; oltre che con il dolore e l’umiliazione, Zamzam ha dovuto fare i conti con una situazione da cui non vedeva via di uscita: non poteva dire nulla all’amica, perché non voleva distruggerle la vita, e allo stesso tempo non aveva un altro posto dove andare.
È stata un’altra donna etiope della zona a parlarle della nostra organizzazione: nel settembre 2016 Zamzam è venuta al Centro di Sviluppo Comunitario e ha chiesto aiuto economico in quanto donna sola senza nessun supporto. Non ha voluto infatti raccontarci tutta la storia, omettendo la parte delle molestie da parte dell’uomo che si prendeva cura di lei.
Le vere ragioni del disagio della donna sono però emerse dopo che il nostro staff ha cominciato a lavorare molto da vicino sul suo caso. I responsabili hanno quindi deciso di trovarle un posto sicuro dove stare: in coordinamento con l’intero team si è provveduto a individuare una famiglia libica che le potesse fornire sia lavoro che alloggio.
Zamzam ora si trova in un posto sicuro, ed è finalmente in grado di provvedere a tutte le proprie necessità. Non ha più paura delle molestie, e ha mantenuto l’amicizia con la donna etiope che l’aveva aiutata i primi tempi.
Foto di copertina: Giovanni Diffidenti