ALMAS: le anime della Colombia

Dopo il successo di “BORENA: la terra senza pioggia” vincitore del premio dell’anno agli Italian Podcast Award 2025, è uscito il secondo podcast prodotto da CESVI e realizzato con il giornalista Valerio Nicolosi. Si tratta di “ALMAS – le anime della Colombia*” un racconto per comprendere il conflitto colombiano, attraverso le storie delle persone che lo hanno vissuto e lo vivono in prima persona.

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Di Valerio Nicolosi

ALMAS vuol dire “Anime” ed è il nome più adatto al progetto che in Colombia sta sostenendo decine di donne colombiane e venezuelane che spesso affrontano lo stesso destino: quello fatto di marginalità sociale dovuta anche alla violenza e alla povertà.

Il conflitto in Colombia non si è mai arrestato, nonostante il tentativo del presidente Calderòn di portare avanti un processo di pace, per il quale ha vinto anche il premio Nobel per la pace nel 2016. Proprio nello stesso anno l’allora presidente ha indetto un referendum per ratificare gli accordi di pace che aveva trattato con le diverse fazioni armate presenti nel Paese. In quella campagna referendaria si affrontavano due schieramenti: quello che la guerra l’aveva subìta, e che auspicava un accordo il prima possibile, e quello che, soprattutto nelle città, lo vedeva come qualcosa di reale ma lontano e che, anche a causa delle molte fake news che circolavano all’epoca, non voleva un accordo con i guerriglieri comunisti delle FARC.

Calderòn, nonostante la sconfitta di misura del Fronte per la pace, scelse comunque di andare avanti in quel processo che però oggi sembra rimasto incompiuto e che ha seminato, e continua a seminare, milioni di desplazados (sfollati) in tutto il Paese.

Come nel caso di Ana, che oggi vive nel campo di Bendición de Dios a Barranquilla, dov’è arrivata tre anni fa dopo che suo figlio maggiore è stato ingannato. “Gli hanno offerto un lavoro, noi vivevamo a Santa Marta dove lavoravo negli hotel, ma lui ha deciso di venire qui perché si fidava di una persona. Quando è arrivato ha fatto appena in tempo a fare una sola chiamata per dirmi che era un tranello, che lo avevano arruolato di forza in una banda armata. Dopo quella chiamata non l’ho più sentito”, racconta mentre ci accoglie nella sua casa fatta di legno e metallo riciclato, ma tenuta con cura e ordine. Ana è una delle beneficiarie del progetto ALMAS, grazie al quale può mantenere se stessa e gli altri due figli. “Ho lasciato Santa Marta, sono venuta a Barranquilla nella speranza di ritrovarlo” racconta ancora. Lei è la sintesi di tutto quello che può accadere in Colombia a una donna: desplazada per due volte a causa del conflitto, abusata dall’ex compagno e padre del primo figlio, ragazza madre di altri due ragazzi. Una vita difficile, impossibile se aggiungiamo l’arruolamento forzato in una banda armata del primogenito.

Ana oggi si mantiene grazie al progetto ALMAS portato avanti da CESVI, finanziato dalla Cooperazione Italiana, che le ha insegnato a realizzare zaini e borsellini con perline di plastica e filo di nylon, un’arte che richiede pazienza e precisione, e che lei ha in abbondanza. Insieme a lei c’è anche la pastora di questo barrio, uno dei più pericolosi del Nord della Colombia, dove sono presenti anche dei gruppi armati.  Insieme, oltre a realizzare i prodotti, li pubblicizzano online e li vendono ai turisti, “questo ci permette di non uscire per andare a lavorare e non lasciare mai i nostri figli da soli” aggiunge Ana, che comprensibilmente ha paura che rapiscano anche gli altri due.

ALMAS però è anche sostegno alle donne migranti che dal 2015 sono costantemente in arrivo dal Venezuela a causa della profonda crisi economica e sociale che ha investito il Paese.

Attraversare un confine non è mai facile, anche se il tratto a noi può sembrare breve. In un giorno e mezzo o due di viaggio i pericoli per una donna sola o con bambini sono molti, come racconta Maria che aveva con sé sua figlia di 11 anni. “Hai qualcosa che ha più valore dei soldi” gli ha detto un trafficante, riferendosi alla bambina. La tratta viaggia sottotraccia ma è un flusso difficile da arrestare, soprattutto per ragazze così piccole. Maria è riuscita a scappare, ma non sempre è possibile. “Una volta che si arriva ti senti sola e sei più vulnerabile” racconta Cleo, una donna di 50 anni che oggi con le operatrici di CESVI dà sostegno alle venezuelane che arrivano. “Io ero vulnerabile, mi sono fidata di un uomo che dopo una prima fase serena mi ha reso la vita un inferno”, ci racconta prima di dare inizio a un incontro per le donne che vogliono intraprendere il percorso di formazione ALMAS mirato all’auto-imprenditoria. Da beneficiaria a volontaria, un percorso di emancipazione dalla marginalità sociale che mette al centro i sogni delle donne, colombiane e non.

*ALMAS è un podcast di Valerio Nicolosi. Prodotto da CESVI con il sostegno della Cooperazione Italiana. Post-produzione di Rossella Pivanti per Baby Hurricane podcast.