“Vivo ogni giorno la felicità della Casa del Sorriso” – la storia di Arthi dall’India

di Rebecca Zanardi
Foto di Roger Lo Guarro

ARTHI È UNA DELLE ULTIME GIOVANI ARRIVATE ALLA CASA DEL SORRISO. QUESTA BAMBINA, NONOSTANTE L’AMORE RICEVUTO DAI NONNI MATERNI, HA SEMPRE SOFFERTO L’ABBANDONO DA PARTE DEI GENITORI, QUANDO ERA ANCORA IN TENERA ETÀ. OGGI L’APPRODO ALLA CASA DEL SORRISO LE HA RESTITUITO LA SERENITÀ E LA SPERANZA.

Arthi è nata nel 2008, e all’inizio della nostra storia è una giovane adolescente che frequenta la terza superiore in una scuola della cittadina di Killai, nello stato federato del Tamil Nadu.

Anche se può considerarsi una ragazza fortunata, dal momento che frequenta la scuola e in India per le donne non è assolutamente una cosa scontata, ha comunque diverse difficoltà che hanno origine nella sua storia familiare. Lei e i suoi genitori, purtroppo, non sono mai stati una vera famiglia: il padre ha avuto un’importante dipendenza da alcool che, negli anni, gli ha causato molti problemi, primo tra tutti il divorzio con la moglie quando la piccola aveva solo un anno. I genitori di Arthi si sono risposati dopo poco, si sono trasferiti in distretti molto lontani dal loro luogo d’origine e hanno avuto altri figli dai rispettivi nuovi partner.

Arthi, da allora, è stata cresciuta dai nonni e apparentemente dimenticata dai genitori; nel suo cuore coltiva da sempre la paura di essere stata lei la causa della loro separazione.
I nonni di Arthi non hanno mai avuto un’occupazione stabile. Come spesso accade in India, sono lavoratori saltuari, sbarcano il lunario grazie a lavoretti che cambiano di giorno in giorno e proprio a causa di questa condizione economica difficile, vivono in un piccolo alloggio che manca dei più piccoli servizi basilari, tra cui il bagno. Se c’è una cosa però che ad Arthi non hanno fatto mai mancare è il loro affetto e il loro impegno affinché potesse frequentare la scuola.

Il fragile equilibrio esistente nella vita di Arthi si rompe improvvisamente quando, per un problema legato alla carta di identità, la giovane ragazza reincontra suo padre per la prima volta, e lui si rifiuta di aiutarla.

La ragazza cade in una condizione di profondo scoramento, che potremmo quasi chiamare depressione, e a partire da questo episodio i parenti che si prendono cura di lei decidono di rivolgersi alla Casa del Sorriso di CESVI, dove orfani e figli di famiglie molto povere ricevono assistenza di qualunque tipo: accompagnamento scolastico, vestiario, cure mediche, un’alimentazione sana.
Arthi, così, si è trasferita pochi mesi fa dentro la Casa del Sorriso, dove finalmente riceve tutte le cure di cui ha bisogno in un’ambiente che promuove il suo sviluppo e il suo benessere. È una ragazza con uno spiccato senso del dovere, è molto tranquilla e le piace svolgere con puntualità i compiti che le vengono assegnati. Ha una vena creativa e pratica diverse attività di svago. Il suo sogno nel cassetto? Diventare, un giorno, una dottoressa. Questa sono le sue parole: “Dopo essere arrivata alla Casa del Sorriso mi sento più sicura e riesco a studiare in modo più concentrato. Vivo ogni giorno la felicità di condividere questa Casa con tante altre ragazze come me”.

Grazie alla tua donazione continuativa, possiamo sostenere Arthi e tutti gli altri bambini e ragazzi che si trovano in condizioni di difficoltà, dando loro la speranza di un futuro migliore.