A due mesi dal devastante terremoto che ha colpito il Myanmar a fine marzo, la situazione umanitaria rimane estremamente critica in tutte le aree colpite.
I numeri ufficiali riportano 3.700 decessi e 4.800 feriti. Migliaia di persone vivono ancora in accampamenti sovraffollati o in alloggi temporanei, paralizzate dalla paura di tornare nelle proprie case danneggiate o circondate da edifici a rischio crollo.
L’impatto psicologico del sisma è profondo: il 67% dei birmani colpiti riporta segni di forte stress emotivo, aggravato dalle continue scosse di assestamento e dal perdurante conflitto.
Le difficoltà di accesso alle comunità più remote a causa del conflitto impediscono la piena distribuzione degli aiuti, con il 74% delle comunità che non ha ricevuto supporto per i ripari e il 50% sprovvisto di kit igienico-sanitari. Anche dove gli aiuti sono arrivati, almeno il 75% delle famiglie necessita ancora di supporto d’emergenza.
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L’intervento di CESVI: aiuti urgenti e ricostruzione
In questo contesto di emergenza diffusa, CESVI continua a operare sul campo per fornire assistenza concreta alle comunità più vulnerabili. Intervenuta subito dopo il 28 marzo grazie ad un team presente sul campo, che ha potuto effettuare analisi della situazione e verificare le necessità più urgenti, CESVI ha attivato in breve tempo la macchina degli aiuti. In collaborazione con l’Unione Europea ha distribuito 104 tonnellate di aiuti urgenti (1.000 tende familiari, 1.600 kit per riparare i rifugi di emergenza, 1.600 teli per proteggersi dalla pioggia, 1.600 set da cucina, 1.000 lampade solari, 1.000 torce solari e 96mila pastiglie per purificare l’acqua), coprendo una popolazione di oltre 15.000 persone nelle zone più colpite come Shan meridionale, a Mandalay e Sagaing. Inoltre ha distribuito 1.500 sacchi di riso da 5kg ciascuno.
Contestualmente CESVI ha avviato un’attività di ricostruzione di abitazioni per permettere alle famiglie di ripartire. Nei giorni scorsi, è stata completata la ricostruzione di 20 abitazioni in bambù nei villaggi lungo le sponde del Lago Inle, nello Shan meridionale. Questo intervento non si è limitato a fornire un tetto sicuro: CESVI ha supportato le famiglie offrendo un sostegno economico per la ricostruzione delle loro tradizionali case su palafitte e, al contempo, ha promosso l’installazione di sistemi di filtraggio delle acque reflue.
Questa soluzione innovativa è fondamentale per contrastare i crescenti livelli di inquinamento del Lago Inle, causati sia dalle attività agricole che dagli insediamenti umani. Grazie a questo progetto, non solo le famiglie hanno ora una casa sicura dove ripararsi dalle imminenti piogge monsoniche, ma abbiamo anche contribuito significativamente al miglioramento delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie del villaggio, riducendo il rischio di contaminazione delle acque.
La situazione sul campo: sfide e rischi imminenti
La situazione attuale in Myanmar presenta sfide immense. Oltre alle conseguenze dirette del terremoto e del conflitto, si registrano gravi lacune nell’assistenza alimentare: più di mezzo milione di persone colpite necessita di supporto urgente, e le interruzioni negli approvvigionamenti stanno aggravando la povertà nutrizionale, specialmente per le famiglie più vulnerabili.
Il rischio di diffusione di malattie rimane elevato a causa della mancanza di acqua potabile e delle precarie condizioni igienico-sanitarie. Fortunatamente, al momento non sono stati segnalati focolai significativi. Tuttavia, sono stati registrati molti casi di diarrea acquosa acuta, gestiti con successo dagli operatori sanitari per evitarne un’eccessiva diffusione.
Un’altra seria minaccia è rappresentata dalla malaria e dalla dengue. Le piogge, favorendo il ristagno dell’acqua, creano l’ambiente ideale per la riproduzione delle zanzare portatrici di queste malattie. Con l’arrivo ufficiale dei monsoni queste condizioni potrebbero peggiorare drasticamente. Questo scenario è particolarmente preoccupante in regioni dove spesso mancano impianti fognari funzionanti e dove già prima del terremoto c’erano gravi carenze di acqua potabile e infrastrutture igienico-sanitarie.
CESVI continua a monitorare la situazione e ad operare con il massimo impegno per rispondere ai bisogni più urgenti delle comunità colpite, con un’attenzione particolare alla salute e alla sicurezza delle persone. Dona ora per sostenere l’intervento di CESVI in Myanmar.