(UN)FORGOTTEN UKRAINE A SYMBOL OF HOPE, A REMINDER OF LOSS
UN GIRASOLE PER NON DIMENTICARE IL CONFLITTO
In tre anni la guerra in Ucraina ha causato oltre 40mila vittime e oltre 10 milioni di sfollati: «12 milioni di persone hanno ancora bisogno di aiuto umanitario per sopravvivere. Non possono essere dimenticate»
Nel cuore di Milano un’opera d’arte promossa dalla Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in collaborazione con Fondazione CESVI, Factanza Media e Mirror, per mantenere alta l’attenzione sulla guerra ancora in corso e sulla speranza di un futuro di rinascita.
Un girasole di metallo alto tre metri è affiorato nella Biblioteca degli Alberi a Milano, ergendosi su un terreno di macerie. “(Un)forgotten Ukraine – A symbol of hope, a reminder of loss” è un’opera dell’artista Mauro Seresini. Il girasole, simbolo dell’Ucraina ed emblema di speranza e resilienza, diventa il protagonista di una rappresentazione potente per riportare i riflettori su un conflitto che, a tre anni dall’ inizio, continua a mietere vittime e a devastare la popolazione civile. (Un)forgotten Ukraine rappresenta un messaggio di speranza e un monito: le istituzioni europee e le autorità locali vogliono ricordare che Ucraina continua a combattere per difendere la propria libertà e integrità territoriale. Il girasole ci aiuta a non dimenticare la sofferenza di milioni di persone e che l’Unione europea sarà al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario ad una pace giusta e duratura.
L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e ideata in collaborazione con Fondazione CESVI, Factanza Media e Mirror, ha come obiettivo mantenere alta l’attenzione sull’importanza dell’impegno europeo, che sostiene l’Ucraina anche nell’affrontare l’emergenza umanitaria: l’aggressione russa del 24 febbraio 2022 ha causato, infatti, oltre 40mila vittime civili (tra morti e feriti) 1 e quasi 4,3 milioni di rifugiati, che godono della protezione temporanea nell’UE 2 . Un appello alla solidarietà internazionale, come unica via per costruire un futuro di pace e stabilità.
A tre anni dallo scoppio del conflitto, in Ucraina una persona su tre (12,7 milioni) ha bisogno urgente di supporto umanitario[3]: 1 milione di bambini, più di 3 milioni di donne (3,3) e 6 milioni di persone anziane e con disabilità dipendono dagli aiuti per sopravvivere[4]. Solo nel primo anno di guerra sono state distrutte 2 milioni di case e neppure strutture civili, come ospedali e scuole, sono state risparmiate dagli attacchi: 2 mila scuole hanno subito danni e quasi 400 strutture educative sono state completamente distrutte, privando un’intera generazione di bambini ucraini del diritto[5]. Le infrastrutture civili sono state devastate, con gravissime ripercussioni sull’accesso ai servizi essenziali come acqua, gas e riscaldamento, soprattutto nelle zone lungo la linea del fronte e nelle aree al confine con la Russia. Oltre 6,8 milioni di persone sono fuggite dal Paese, mentre circa 3,6 milioni sono ancora oggi sfollati interni.
L’impatto psicologico del conflitto è altrettanto devastante, con milioni di persone che lottano contro disturbi legati allo stress post-traumatico, in particolare tra i bambini, circa 1,5 milioni sono a rischio di disturbi psicologici dovuti all’esperienza del conflitto.
Sin dalle primissime fasi della guerra in Ucraina, CESVI si è attivata per sostenere la popolazione sfollata. Dapprima attraverso interventi di accoglienza e protezione nei Paesi confinanti (Ungheria, Romania, Polonia) con l’allestimento di tende per garantire riparo e rifugio, e contestualmente con la distribuzione di prodotti essenziali (coperte, materassi, cibo, latte in polvere) all’interno del Paese nell’area di Kiev. Nel mese di aprile 2022 CESVI è la prima organizzazione umanitaria italiana ad accedere a Bucha dopo la devastazione russa. Qui è intervenuta con la ricostruzione delle infrastrutture educative, tra cui l’asilo “Arcobaleno”, che ora accoglie 700 bambini, sostenendo anche la costruzione di rifugi anti-bomba in tre scuole e asili, che offrono sicurezza a oltre 260 bambini. Nell’inverno 2023, CESVI ha poi allestito 39 strutture sicure e riscaldate, in grado di fornire rifugio e conforto a migliaia di persone. Ha inoltre istituito un “Centro di Supporto Psicologico” nella città. Nella Regione di Kyiv, CESVI ha inoltre fornito arredi e attrezzature al Centro Regionale di Salute Mentale a Vorzel. Oltre agli interventi di carattere psicosociale CESVI sta operando negli Oblast di Kharkiv e Donetsk attraverso la fornitura di farmaci e attrezzature per squadre mediche mobili, per poter garantire assistenza sanitaria a circa 9.000 persone. Inoltre è impegnata in interventi di formazione – per 14.400 persone – e sensibilizzazione sul tema della rimozione delle mine sparse in vasti tratti di territorio, soprattutto nelle regioni orientali del Paese. Attualmente, CESVI opera negli Oblast di Kharkiv e Donetsk supportando la popolazione psicologicamente, economicamente, con beni primari, servizi e assistenza sanitaria.
Approfondisci l’intervento di CESVI in Ucraina.