Il peggiore inverno di Gaza

«Nonostante l’attenzione sia calata sulla crisi a Gaza, la situazione è più grave che mai: 1.700.000 persone vivono lontane dalle proprie case senza le più basilari condizioni igienico sanitarie. Ora tra i maggiori rischi ci sono le inondazioni dei campi a causa delle piogge». racconta Giulio Cocchini, Emergency Coordinator per Gaza.

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Al fianco dei più fragili per costruire un futuro di pace

Il 2024 ha posto l’umanità intera di fronte a sfide enormi. Il bilancio dell’anno che sta per concludersi è sicuramente drammatico a causa della molteplicità di conflitti, catastrofi climatiche, emergenze umanitarie che si sono susseguite. Ma è proprio nei momenti più bui che è necessario fortificare il nostro impegno per garantire salvezza, cure, sostegno alle milioni di persone che nel mondo hanno ancora e più che mai bisogno di aiuto.

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La disperazione di Gaza: la nostra testimonianza dal campo

La scorsa settimana il nostro team emergenza internazionale è riuscito a entrare nella Striscia per raggiungere i colleghi operativi da inizio conflitto sul campo, con l’obiettivo di assicurare le operazioni umanitarie di CESVI a Gaza nei mesi a venire e garantire un continuo supporto alla popolazione colpita.

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Dichiarazione urgente: il nord di Gaza sta venendo cancellato – I leader mondiali devono agire ora per porre fine alle atrocità di Israele

L’assalto delle forze israeliane su Gaza è arrivato a un livello spaventoso di atrocità. Il nord di Gaza sta venendo cancellato dalla mappa. Sotto il pretesto di un’“evacuazione”, le forze israeliane hanno ordinato lo spostamento forzato di circa 400.000 palestinesi intrappolati nel nord di Gaza, compresa Gaza City. Non si tratta di un’evacuazione: questo è […]

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Escalation in Libano: CESVI attiva le prime distribuzioni di aiuti di emergenza

Mente Gaza è al limite della sopravvivenza, nelle ultime due settimane la situazione umanitaria è precipitata anche in Libano, a causa dell’intensificarsi degli attacchi al Paese. Secondo il Ministero della Salute sono state uccise oltre 2 mila persone (127 bambini e 261 donne) – di cui oltre la metà nelle ultime due settimane – e i feriti hanno superato i 9,5 mila (Al Jazeera), di questi circa 700 sono bambini solo nelle ultime 6 settimane (OCHA).

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