Dal 9 febbraio al 24 maggio, presso il Centro Verdi di Segrate, torna per il secondo anno la rassegna culturale “MigrAzioni” che, attraverso mostre, incontri, presentazioni di libri, spettacoli e testimonianze dal campo, affronta un tema complesso e di estrema attualità.
Spunti di riflessione per tutte le età per cercare di capire di più il fenomeno migratorio, acquisendo strumenti che possano consentire di guardare ciò che sta accadendo in modo consapevole e informato.
Cesvi partecipa a questa rassegna, che è organizzata dal Comune di Segrate in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale D come Donna, con una mostra fotografica e un incontro di approfondimento.
In particolare, sabato 9 febbraio alle ore 18, sarà inaugurata nella Sala Polifunzionale del Centro Verdi (Via XXV Aprile n. 34 – Segrate) la mostra “Libya – off the wall”, un racconto per immagini del fotografo Giovanni Diffidenti che nasce dall’esigenza giornalistica di documentare la Primavera araba del febbraio 2011 e prosegue, nei mesi successivi all’insediamento del Governo di Liberazione, con il desiderio di scoprire fino in fondo la realtà libica.
L’inaugurazione sarà accompagnata da una visita guidata a cura dell’autore Giovanni Diffidenti. La mostra resterà poi aperta fino al 24 febbraio ad ingresso libero, dal lunedì alla domenica, nella fascia oraria 10.00-18.30.
Venerdì 22 febbraio alle ore 18, inoltre, presso l’Auditorium del Centro Verdi, Cesvi sarà protagonista dell’incontro “Costruire il mondo”. Nell’occasione sarà presentato il video “NumerUomini” di Gianfranco Ferraro, già vincitore di una menzione speciale ai Globi d’Oro nel 2018, e saranno illustrati i progetti di Cesvi per l’integrazione e l’inclusione socioeconomica dei minori stranieri non accompagnati in Italia.
Interverranno Valeria Emmi, Advocacy Coordinator di Cesvi, e Sara Bergamini, Project Manager dei progetti MSNA. Con loro anche Lorena D’Ayala Valva, coordinatrice emergenze di Cesvi, che potrà raccontare la sua esperienza in prima linea nelle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo.
Foto di copertina: Giovanni Diffidenti