“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno (… )”
Primo Levi
Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime del nazismo e dell’Olocausto e per rendere onore a coloro che cercarono di proteggere i perseguitati, anche a rischio della proprio vita.
La data è stata scelta per il suo forte valore simbolico: il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono per la prima volta nel campo di concentramento di Auschwitz scoprendo, e rivelando al mondo intero, l’esistenza di questo orrore. Qui trovarono 7.000 prigionieri ancora in vita, abbandonati a se stessi perché ritenuti malati.
Da sempre, Cesvi crede nel valore della memoria come strumento per educare alla pace le generazioni di oggi e del futuro. In questa giornata, si unisce alle commemorazioni per ricordare le vittime dell’Olocausto e tutti coloro che, ancora oggi, sono perseguitati a causa di guerre, scontri etnici o religiosi, massacri e ingiustizie in diverse parti del mondo.
Nella foto di Livio Senigalliesi: Marzo 1999. Profughi di etnia albanese deportati con i treni verso il confine macedone. Questo avveniva 54 anni dopo la liberazione di Auschwitz.