Una bambina di nome Felicità

 

di Roberto Vignola, foto di Roger Lo Guarro

Agnes ha 41 anni e una bimba di nome Happymore di 3 anni e 9 mesi.

Nel 2000 ha scoperto di avere la tubercolosi. Per questo è stata sottoposta al test dell’Hiv al quale è risultata positiva.

A quel tempo, purtroppo, i trattamenti antiretrovirali non erano disponibili in Zimbabwe e così Agnes ha ricevuto soltanto una cura per la tubercolosi.

Erano gli anni in cui l’Aids dilagava implacabilmente nel Paese, anni in cui la stigmatizzazione degli ammalati era molto forte. “Nessuno voleva parlare con me, nessuno voleva acquistare gli ortaggi coltivati sulla mia terra, mi tenevano a distanza. Avevo terribili macchie rosse su tutto il corpo, anche sul viso, e continuavo a perdere peso, non riuscivo a nascondere la mia condizione in nessun modo. Ho deciso di scappare lontano dal mio villaggio e sono andata a vivere a sud di Harare. Qui nel 2004 ho avuto un’altra gravidanza ma, a causa delle mie condizioni, il bambino è morto subito dopo il parto. Stavo malissimo, non avevo le forze per lavorare. Così un giorno ho chiamato Suor Melania all’Ospedale St. Albert che mi ha consigliato di tornare al mio villaggio perché erano arrivati i farmaci che mi avrebbero permesso di stare meglio”.

Agnes ha quindi deciso di tornare indietro e di farsi curare presso l’ospedale, dove ha ricevuto un trattamento antiretrovirale. “La mia vita è cambiata radicalmente, le macchie rosse sono sparite, ho iniziato a guadagnare peso, a sentirmi meglio. Pian piano ho ricominciato a lavorare, ad essere felice, a vivere”.

Circa 4 anni fa Agnes ha scoperto di essere di nuovo incinta. Era al terzo mese di gravidanza, prendeva regolarmente le medicine per la sua malattia. Si è recata presso l’Ospedale St. Albert  dove è stata inserita nel programma Prevention Mother To Child Treatment (PMTCT), che prevede la somministrazione di farmaci alla madre e al nascituro per prevenire la trasmissione del virus, oltre al sostegno nutrizionale e psicologico. Quando ha aderito al programma aveva molti dubbi e, soprattutto, molte paure legate alla perdita del primo bambino.  Ma poi le hanno spiegato che la prima gravidanza non era andata a buon fine perché non aveva seguito il trattamento e le testimonianze delle altre donne che avevano dato alla luce bambini sani l’hanno tranquillizzata.

Oggi Agnes è più che mai convinta dell’efficacia del programma. “Mia figlia, dopo aver ricevuto il trattamento, è stata testata tre volte e il risultato è sempre stato negativo. Posso dire con certezza che il progetto del Cesvi ha cambiato le nostre vite”.