Everton: l’esempio di chi ce l’ha fatta!

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di Roberto Vignola


Everton oggi ha 17 anni. Lo incontriamo alla Casa del Sorriso di Cesvi ad Harare in Zimbabwe mentre indossa la divisa del college. Si, Everton ce l’ha fatta e oggi grazie a una borsa di studio si sta specializzando come contabile. Ma non ha dimenticato il suo passato di ragazzo di strada e proprio per questo aiuta i bambini di strada che frequentano la casa del Sorriso come volontario.

Alla tenera età di 10 anni Everton perde la mamma che muore a causa dell’AIDS. Resta solo con una zia che però non lo manda più a scuola e lo costringe a lavorare. Ma Everton è il primo della classe e il suo unico interesse è frequentare la scuola, imparare, crescere. Davanti a questa situazione Everton scappa dalla zia e decide di recarsi nella capitale dello Zimbabwe alla ricerca del papà che si era separato dalla famiglia tanti anni prima.

Nella grande città Everton non sa dove andare, si perde, inizia a piangere disperato. A un certo punto viene avvicinato da un gruppo di coetanei, bimbi come lui che vivono per strada e decide di unirsi a loro. Da quel momento comincia una vita di stenti, fatta di piccoli furti e rapine, di accattonaggio, di notti all’addiaccio, di alcol e violenza. La cosa che lo spaventa di più sono gli scontri con altre bande di ragazzi che usano i coltelli e i vetri delle bottiglie rotte per attaccare lui e i suoi amici che si devono difendere. “Ogni notte mi addormentavo sperando che qualcuno non mi uccidesse nel sonno, sperando di svegliarmi il giorno dopo. Ma ora non voglio pensarci più”, ci racconta in un flash back che lo fa ripiombare a quei brutti momenti, a quella brutta esperienza.

Un giorno mentre il piccolo Everton era in giro per la città a mendicare incontra gli operatori del Cesvi che gli raccontano che c’è un posto che si chiama Casa del Sorriso dove può ricevere cibo, lavarsi, studiare, ricevere cure mediche.

Il piccolo non esita a farsi convincere e subito incomincia a frequentare la Casa. Qui riceve tutte le attenzioni e le cure possibili e qui si distingue per la sua bravura e per la sua intelligenza. Così a un certo punto la Casa del Sorriso si è attivata per trovare una borsa di studio, per farlo studiare in un college per realizzare il suo sogno: diventare un contabile.

Oggi Everton è un modello di riscatto per tutti i minori che frequentano la Casa del Sorriso ed è il loro migliore consigliere. Gli brillano gli occhi quando racconta la sua esperienza agli altri ragazzi ed è fiero quando parlando ai bambini di strada gli dice” dovete pensare al vostro futuro, a quando sarete grandi. Per questo il consiglio che vi do è quello di studiare, perché solo l’educazione vi renderà davvero liberi, la strada non è libertà ma solo schiavitù e miseria”.

 

 

Foto di Roger Lo Guarro