Il 26 dicembre 2004, lo tsunami travolse la casa e la famiglia di Kavitha, in India. 10 anni dopo, questa ragazza coraggiosa è diventata la responsabile di una delle Case del Sorriso del Cesvi in Tamil Nadu. A lei, e a tutte le donne che non si arrendono, dedichiamo la festa dell’8 marzo.
Kavitha oggi ha 30 anni e vive nel piccolo villaggio di Samiyarpettai in Tamil Nadu, stato dell’India meridionale.
Il 26 dicembre del 2004, come ogni giorno, sua madre era in spiaggia a vendere il pesce.
All’improvviso la grande onda generata dallo tsunami si è abbattuta contro la sua casa, spazzandola via. Kavitha non riusciva a capire cosa fosse, ma istintivamente è corsa in spiaggia alla disperata ricerca della mamma.
Non riuscendo a trovarla, ha continuato a vagare con l’acqua che le arrivava fino alla gola, piangendo e urlando invano il nome della madre.
La donna era stata travolta dalla violenza dell’onda e gettata vicino ad un cespuglio dove è rimasta, sott’acqua e priva di sensi, finché non è stata salvata da alcuni volontari che l’hanno portata d’urgenza all’ospedale statale di Cuddalore.
Kavitha, che la cercava senza sosta, è venuta a sapere per caso dell’accaduto e ha raggiunto con il bus l’ospedale, dove è riuscita a identificarla. Tutto questo è avvenuto in circa 8 ore: ore di paura, di panico e di angoscia inimmaginabili.
Kavitha era terrorizzata all’idea di perdere la mamma, anche perché era già orfana di padre dall’età di 5 anni. La vita intera della sua famiglia dipendeva dalla madre che, attraverso la vendita del pesce, riusciva a sfamare i figli. Senza di lei, i bambini non avrebbero avuto alcuna fonte di sostentamento.
Considerata la grave situazione familiare, Ekta – associazione locale, partner del Cesvi in India – ha deciso di offrire un lavoro a Kavitha.
E così la ragazza ha iniziato a lavorare con un ruolo logistico e organizzativo per due anni, diventando poi la Responsabile della Casa del Sorriso. Quando è stata assunta da Ekta, aveva appena ottenuto il diploma del Corso di Studi in Biotecnologie (DMLT).
Oggi è una collaboratrice motivata e affidabile, che si impegna al massimo nel lavoro. Grazie all’opportunità offerta da Ekta, ha sviluppato le sue capacità professionali e personali: ha imparato a guidare, a usare il computer, a cucire, a danzare e anche a gestire le pubbliche relazioni.
La sua passione è la lingua inglese e per questo si è iscritta ad un corso di laurea a distanza presso l’Università di Annamalai, portandolo a termine con successo. In seguito, ha ottenuto anche la laurea magistrale in inglese e ora sta frequentando un master di secondo livello.
Devo tutti i miei successi ad Ekta e Cesvi, spiega la giovane, perché mi hanno dato la possibilità di studiare e di affinare le mie capacità.
Negli anni Kavitha è riuscita a ripagare i debiti della madre e a far sposare le sue sorelle, diventando il punto di riferimento di tutta la sua famiglia.
Qualche tempo fa, anche lei si è sposata con un uomo che lavora in Qatar, ma ha deciso di continuare ugualmente il suo lavoro di Responsabile della Casa del Sorriso.
Un lavoro che la riempie di orgoglio e di soddisfazioni.
Foto di copertina: Tino Mantarro