Fame nel mondo: progressi fragili e sfide in aumento in Africa

Secondo il rapporto SOFI 2025 (The State of Food Security and Nutrition in the World), circa 673 milioni di persone, ovvero l’8,2% della popolazione mondiale, hanno sofferto la fame nel 2024. Sebbene questo dato mostri un lieve calo rispetto agli anni precedenti – una diminuzione di 15 milioni di persone rispetto al 2023 – le stime rimangono al di sopra dei livelli pre-pandemia.

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Al fianco dei più fragili per costruire un futuro di pace

Il 2024 ha posto l’umanità intera di fronte a sfide enormi. Il bilancio dell’anno che sta per concludersi è sicuramente drammatico a causa della molteplicità di conflitti, catastrofi climatiche, emergenze umanitarie che si sono susseguite. Ma è proprio nei momenti più bui che è necessario fortificare il nostro impegno per garantire salvezza, cure, sostegno alle milioni di persone che nel mondo hanno ancora e più che mai bisogno di aiuto.

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Conflitti e disastri climatici costringono alla fuga milioni di persone

Guerre, persecuzioni, cambiamenti climatici costringono ogni anno alla fuga milioni di persone in tutto il mondo. Le escalation di conflitti, come quello in Palestina o la Guerra in Ucraina tra gli altri, aggravano la situazione globale aggiungendo nuovi sfollati a quelli già esistenti derivanti da conflitti precedenti. Inondazioni, terremoti, tempeste, devastano molti Paesi in diverse parti del pianeta, spingendo sempre più persone ad abbandonare la propria terra in cerca di sicurezza e protezione.

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Siccità: il nostro impegno nel Corno d’Africa

La siccità è una delle maggiori minacce allo sviluppo sostenibile, soprattutto nei Paesi del sud del mondo, ma è sempre più diffusa anche in aree solitamente meno vulnerabili del pianeta. Secondo le previsioni, infatti, entro il 2050 la siccità potrebbe colpire oltre tre quarti della popolazione mondiale.

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In Zimbabwe siamo al fianco degli agricoltori locali per fronteggiare la crisi climatica

Ogni giorno la popolazione lotta per guadagnarsi una quotidianità dignitosa in una situazione di emergenza climatica e povertà estrema, soprattutto nelle attività agricole. Maina Ncube, nonna di quattro bambini, grazie all’iniziativa di CESVI dedicata alla coltivazione della paprika, potrà contribuire a mantenere la famiglia e a garantire un futuro migliore per i suoi nipoti.

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