Essere anziani di questi tempi non è facile, e se si è soli in questo momento storico le difficoltà aumentano. L’emergenza Coronavirus non si arresta, né sul fronte sanitario, né su quello sociale. Gli over 65 rappresentano ancora la categoria più vulnerabile e oltre alle necessità concrete sentono un forte bisogno di sostegno morale, di compagnia, di calore umano, anche se telefonico o per pochi minuti al giorno.
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Sin dall’inizio dell’emergenza Cesvi ha scelto di essere al fianco degli over 65 più vulnerabili attivando un intervento in collaborazione con il Comune di Bergamo e i Consorzi Sol.Co Città Aperta e R.I.B.E.S. per sostenere gli anziani attraverso servizi a domicilio, di consegna della spesa o di pasti e medicinali e di supporto telefonico per l’accesso a diversi servizi offerti ai cittadini di questa fascia di età. Il servizio è accessibile tramite un numero unico di Bergamo Aiuta (342 009 9675), che gli over 65 possono chiamare per richiedere supporto a domicilio e informazioni sulle normative e le disposizioni attive per l’emergenza in corso.
Gli operatori del numero unico, professionisti specializzati, lavorano sin da marzo a stretto contatto con migliaia di anziani che nel corso del tempo hanno imparato a conoscere e spesso a considerare parte della famiglia. Non si tratta solo di bisogni essenziali, ma quello che oggi gli anziani desiderano è un appoggio, un punto di riferimento anche solo per sentirsi al sicuro.
La Signora Rosalba ha quasi 80 anni che compirà il prossimo 25 dicembre, proprio il giorno di Natale. È vedova, oggi vive con il figlio ma tra poco tempo se ne andrà. Durante la giornata è sola, non si sente sicura e abbastanza in forze per gestire la casa da sé, per questo negli ultimi tempi ha trovato una signora che la aiuta nelle faccende domestiche. Come racconta a Valentina, operatrice del progetto, cerca di tenersi occupata, ma la solitudine, soprattutto di questi tempi prende il sopravvento. Esce poco, giusto per andare a buttare la spazzatura, ma non si sente di allontanarsi dalla propria abitazione, e in questa seconda fase, più che nella prima, si sente spaesata, confusa su quello che sta accadendo, e su quello che sarà il futuro, è preoccupata per i suoi nipotini perché non sa che mondo potrà esserci un domani.
Per fortuna ha trovato negli operatori e nei volontari del progetto un appoggio che non si aspettava, non è autosufficiente e quindi ogni settimana ordina la spesa a domicilio. In questi mesi ha conosciuto diversi ragazzi volontari tutti molto cari e disponibili che l’hanno aiutata e fatta sentire meno sola e grazie a loro ha ritrovato il sorriso.
Anche Graziella vive sola, è vedova e ha perso suo figlio. Nella solitudine ha trovato una compagnia speciale grazie alla lettura. Divora libri tutti i giorni, legge Pascoli, Foscolo, Leopardi; nella vita non ha avuto la possibilità di studiare e ora che è avanti con gli anni ha scoperto questa passione, che la tiene viva e le sta offrendo molti spunti di riflessione. In questi mesi non è stata bene e dopo essere stata ricoverata in ospedale ha scoperto che poteva appoggiarsi al servizio per ricevere un supporto a domicilio, così da allora ogni settimana telefona alle operatrici e ordina la spesa e i medicinali, per un periodo ha anche usufruito del pasto pronto offerto dal progetto, un aiuto davvero fondamentale per andare avanti in un momento così delicato. Valeria, Marta Ruben Stefano, ha conosciuto tanti volontari che le hanno dedicato attenzione e trasmesso affetto e serenità, è grata per la sensibilità che le hanno dimostrato dedicando il proprio tempo ad un’anziana signora.
Anche ora non possiamo lasciare sole le categorie più fragili che hanno ancora bisogno di tutto il nostro supporto. Sostieni i nostri interventi:
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Foto di copertina di Giovanni Diffidenti