“Prima vivevo nel villaggio di Lasahawiye vicino a Galbarwaaqo con mio marito e i miei figli. Eravamo pastori e il nostro sostentamento dipendeva dal bestiame, avevamo 140 capre. Ora è tutto svanito. Le condizioni di vita sono diventate insopportabili e ci siamo dovuti trasferire a Garbarwaaqo”.
Hadiyo Omar è una madre di 24 anni che vive nel villaggio somalo di Galbarwaaqo e si occupa ogni giorno dei suoi tre figli, di suo marito e di sua madre. Dopo essere stati sfollati dal villaggio di Lasahawiye dove vivevano grazie alla vendita di prodotto di capi di bestiame, vivono ora a Galbarwaaqo con i guadagni saltuari del marito derivanti dalla vendita di medicine in una piccola farmacia veterinaria e si trovano in una condizione di drammatica povertà . Infatti, la grave carestia che affligge duramente la Somalia, ha portato ad importanti perdite di bestiame. Come lei, anche gli altri abitanti del villaggio faticano ad adattarsi al cambiamento climatico e ad affrontare i prezzi che stanno salendo a causa dell’inflazione delle materie prime in tutta la Regione.
“Ho conosciuto CESVI, quando sono arrivata al villaggio di Galbarwaaqo e ho ricevuto aiuto per i miei figli. CESVI mi ha aiutata quando dovevo partorire. Sono molto grata agli operatori che mi hanno aiutata”.
Hadiyo, come molte altre donne della Regione, visita il centro di salute di CESVI. Qui ogni settimana, anche grazie al sostegno del progetto “Intervento multisettoriale di emergenza in risposta alla crisi umanitaria e ai bisogni della popolazione nei distretti di Afgoye, Galkayo, Hobyo, Abudwaq, Beletweyne”, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per Cooperazione allo Sviluppo, ufficio per la Somalia, Hadiyo incontra i medici di CESVI ed è inserita all’interno di un programma di trattamento nutrizionale e post-parto insieme ad uno dei figli inserito nel programma per il trattamento della malnutrizione.
Un giorno Hadiyo vorrebbe aprire un piccolo chiosco di vestiti e contribuire a sfamare i suoi figli e a mantenere famiglia.
La Somalia sta vivendo una siccità di portata storica: l’assenza di precipitazioni per quattro stagioni consecutive sta portando a sfollamenti di massa, moria di bestiame e una devastante crisi alimentare. La situazione di siccità peggiorera’ ancora più con la nuova stagione secca a partire da ottobre 2022. Inoltre, il conflitto persistente, le tensioni politiche irrisolte e gli shock globali di mercato insieme all’inflazione dei prezzi stanno ulteriormente esacerbando le crisi idriche e alimentari (FAO, 2022).
Il numero di persone colpite dalla siccità è aumentato da 3,2 milioni nel dicembre 2021 ed è arrivato a 7,8 milioni nell’agosto 2022. Il numero di sfollati ha raggiunto 1.170.842 a fine di settembre. Di questi, 1.015 milioni sono donne, bambini e anziani. La maggior parte di essi si è rifugiata nelle principali città in cerca di assistenza umanitaria, ma in questi luoghi si ritrovano a vivere in insediamenti congestionati con cattive condizioni igienico-sanitarie. In aggiunta, la pressione sui servizi di base essenziali come l’acqua, i servizi igienico-sanitari e la salute rappresenta una grave minaccia per il benessere dell’intera popolazione (IOM, 2022).
CESVI interviene in Somalia dal 2006, con l’obiettivo di: contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni colpite dalla crisi umanitari e dagli shock ambientali, nelle regioni di Lower Shabelle, Mudug, Galgadug e Hiraan; migliorare l’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali essenziali; favorire la conoscenza di pratiche igieniche e rafforzare la sicurezza alimentare delle popolazioni colpite dalla crisi.