Cesvi è presente dal 2008 nella Dry Zone in Myanmar con un programma di sviluppo rurale e sostegno alla sussistenza familiare. Tra gli interventi realizzati, il progetto “Risposta ai rischi del cambiamento climatico sulle risorse d’acqua e la sicurezza alimentare nella Dry Zone in Myanmar” è condotto in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), il Dipartimento dell’Agricoltura e l’Università dell’Agricoltura di Yezin. Un sodalizio che mette insieme esperienze e professionalità diverse per supportare i contadini di 280 villaggi di cinque differenti municipalità.
Nell’ambito del progetto Cesvi lavora per ridurre la vulnerabilità dei contadini alla crescente siccità e alla variabilità delle precipitazioni, attraverso l’adattamento delle intercolture alle condizioni contingenti e il rafforzamento delle capacità di pianificazione e risposta agli impatti che il cambiamento climatico può avere sulla sicurezza alimentare.
Anche nella municipalità di Shwebo, situata nella regione di Sagaing, gli effetti del cambiamento climatico, le alte temperature e le forti piogge comportano serie difficoltà per i contadini locali, che a causa del calo di produttività nella varietà di riso locale vedono le proprie entrate economiche ridursi sempre di più. Cesvi e UNDP supportano quindi la produzione del riso a Shwebo testando e validando nuove varietà accuratamente selezionate.
“Tradizionalmente, i contadini di Shwebo crescono varietà di riso molto vecchie e a basso rendimento. Queste varietà sono facilmente attaccabili da parassiti e malattie e sono sensibili ai cambiamenti climatici” spiega Myo Min Aung, Project Manager di Cesvi. “Vogliamo quindi sviluppare altre varietà che possano crescere su suoli marginali anche con temperature molto alte e in condizioni di siccità. A Shwebo, la zona produttiva più importante per la coltivazione del riso nella Dry Zone, una prima selezione è già avvenuta, e ha visto i contadini coinvolti in prima persona”.
Le nuove varietà di riso, adattabili al cambiamento climatico, sono state cresciute dall’Università dell’Agricoltura di Yezin, e selezionate grazie a un processo partecipatorio. A metà del ciclo di coltivazione infatti, le varietà sono state valutate in base alle caratteristiche fisiche e classificate a seconda delle esigenze dei contadini. Un’ulteriore selezione è stata compiuta in fase di raccolto considerando le proprietà organolettiche del prodotto finale e il suo rendimento produttivo.
Il processo ha prodotto quattro nuove varietà di riso, che nel corso del 2018 verranno testate dai contadini sui propri terreni. Le varietà dovrebbero risultare più resistenti alle alte temperature e alla siccità, assicurando ai contadini una rendita migliore e una fonte di cibo e sostentamento più stabile.
“La realizzazione del progetto non sarebbe stata possibile senza il lavoro di collaborazione con le autorità locali” commenta Ralf Nico Thill, Head of Mission Cesvi. “L’Università dell’Agricoltura di Yezin ha garantito l’apporto più tecnico durante la selezione partecipata delle varietà di riso. Gli agenti dei Dipartimenti dell’Agricoltura e della Ricerca Agricola invece, istruiti da Cesvi, assicureranno il monitoraggio e la sostenibilità delle attività”.