Agricoltura resiliente in Iran: CESVI supporta i rifugiati afghani di fronte al cambiamento climatico

L’Iran, spesso non associato alle crisi migratorie nell’immaginario collettivo, ospita da oltre 40 anni rifugiati provenienti dall’Afghanistan. Con oltre 4,5 milioni di afghani presenti sul suo territorio, secondo i dati UNHCR, l’Iran è attualmente il principale Paese di accoglienza a livello globale, con un flusso di nuovi arrivi che continua quotidianamente. Molti di questi rifugiati, stabilitisi in aree semi-urbane e rurali, trovano impiego nel settore agricolo, un ambito che non richiede competenze specializzate. Tuttavia, l’agricoltura in Iran è resa sempre più difficile dagli effetti del cambiamento climatico, in particolare dalla scarsità d’acqua causata dalla diminuzione delle precipitazioni e delle nevicate. Questa situazione mette a dura prova la produzione agricola e il sostentamento di chi dipende dalla terra.

In questo contesto, CESVI, in collaborazione con NRC, INTERSOS e ICRI e grazie al sostegno dell’Unione Europea (DG INTPA), interviene per sostenere i rifugiati afghani in Iran. CESVI focalizza il proprio impegno nelle attività legate ai mezzi di sussistenza agricoli, con un’attenzione particolare alla cosiddetta agricoltura climate-smart, un approccio mirato a migliorare la resilienza delle comunità agricole di fronte alle sfide ambientali, sempre più importanti.

L’intervento di CESVI si concentra nel distretto di Islamshahr, vicino a Teheran, dove la comunità locale, composta prevalentemente da agricoltori afghani, coltiva principalmente ortaggi come cavolfiori e broccoli. CESVI sostiene la comunità attraverso:

  • Formazione mirata: gli agricoltori partecipano a corsi specifici sull’agricoltura climate-smart, con particolare attenzione alla gestione dell’acqua e all’irrigazione efficiente.
  • Fornitura di risorse: CESVI distribuisce fertilizzanti organici, attrezzature e strumenti agricoli, tra cui parti di ricambio per i trattori, rendendo la comunità locale più autonoma e indipendente da costosi prestiti esterni.
  • Supporto alla commercializzazione: grazie a piccoli veicoli messi a disposizione, gli agricoltori possono trasportare i loro prodotti freschi direttamente ai rivenditori e ai consumatori locali, evitando intermediari e il mercato all’ingrosso, ottimizzando i prezzi e garantendo la freschezza dei prodotti.

I risultati concreti di questo progetto sono testimoniati dalle parole degli stessi beneficiari.

“Il momento della formazione è stato perfetto per noi. L’autunno è il periodo in cui abbiamo meno lavoro, quindi abbiamo potuto concentrarci sull’apprendimento. Le conoscenze acquisite stanno già facendo la differenza nelle nostre pratiche agricole”, ha dichiarato Heidar. “Prima di questo corso, potevamo produrre solo 3 tonnellate di raccolto. Ora, con le tecniche che ho imparato, so che possiamo aumentare la resa a 8 tonnellate. Questo mi motiva a continuare a imparare e a migliorare”, gli fa eco Ramezan. Continua Farzad: “Imparare l’irrigazione a goccia ha cambiato le carte in tavola. Non si tratta solo di risparmiare tempo, ma di sfruttare al meglio le nostre risorse. Con la stessa quantità d’acqua, sarò in grado di irrigare tre volte l’area che potevo irrigare prima.”

Anche i formatori sottolineano l’impegno e la ricettività degli agricoltori: “Sebbene la maggior parte dei partecipanti sia costituita da agricoltori analfabeti, hanno dimostrato una notevole voglia di imparare. Molti di questi rifugiati provengono da zone rurali dell’Afghanistan, quindi l’agricoltura climate-smart è un concetto del tutto nuovo per loro. Tuttavia, sono aperti al cambiamento perché riconoscono che l’adozione di queste tecniche li avvantaggerà in ultima analisi.”

Un altro formatore aggiunge: “Ora che conosciamo questi agricoltori, i loro prodotti e le loro esigenze specifiche, possiamo fornire loro consulenze più personalizzate. Le connessioni sociali e la fiducia che si creano attraverso questi corsi hanno un impatto pari a quello delle sessioni di formazione stesse.”

Come afferma Kamran Malik, responsabile della missione CESVI in Iran: “I rifugiati afghani che vivono nelle aree semi-urbane e rurali accolgono con favore CESVI e le sue attività e percepiscono CESVI come l’unica organizzazione che cerca di migliorare il loro reddito attraverso i mezzi di sussistenza agricoli. È anche la prima volta che i rifugiati afghani in Iran sono stati coinvolti direttamente nell’agricoltura climate-smart e nelle nuove soluzioni offerte da questo approccio”.

Uno dei vantaggi dei progetti integrati, che combinano formazione e distribuzione di risorse, è la transizione dei beneficiari da metodi tradizionali all’agricoltura moderna. Osservando i risultati concreti, gli agricoltori sono più propensi ad adottare e investire in queste pratiche in modo indipendente, garantendo la sostenibilità del progetto nel tempo. Ad esempio, l’utilizzo di sementi raffinate, inizialmente accolto con esitazione a causa del costo maggiore, si è rivelato un investimento proficuo, con un aumento significativo della resa dei raccolti. Questo incoraggia gli agricoltori a continuare su questa strada, rafforzando la loro resilienza e la loro autonomia.