La terra è tornata a tremare in Italia. Un sisma di magnitudo 4.0 ha colpito Ischia lunedì 21 agosto provocando 2 morti e decine di feriti. Si stima che siano oltre 2.600 gli sfollati.
Tutto questo è accaduto a un anno dal terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016 dando il via ad una serie di gravi eventi sismici. Una tragedia che ha visto Cesvi in prima linea nel portare aiuto ai territori colpiti. Il nostro intervento ha coinvolto l’area di Amatrice con il supporto alle aziende produttrici di latte vaccino e le province di Ascoli, Fermo e Macerata, nelle Marche, con un progetto di recupero post-traumatico per i minori all’interno delle scuole.
L’aiuto agli allevatori (Amatrice)
La notte del 24 agosto 2016, il terremoto ha danneggiato 9 stalle su 10 all’interno delle aziende agricole nel comprensorio di Amatrice. Molti degli allevatori sono stati costretti a interrompere la produzione del latte, non avendo più una stalla agibile dove portare avanti le attività quotidiane. Cesvi, in collaborazione con Coldiretti, ha individuato le aziende maggiormente in difficoltà e ha attivato un progetto di supporto al ripristino delle attività di produzione e di vendita del latte vaccino, che si è concretizzato nella consegna di nuovi macchinari zootecnici per la mungitura e la corretta conservazione del latte. L’obiettivo era quello di scongiurare l’abbandono delle campagne e favorire la progressiva ripresa economica nelle aree colpite.
In particolare, 12 allevatori di 9 frazioni appartenenti ai comuni di Amatrice e Leonessa, nel rietino, hanno ricevuto 4 impianti di mungitura fissi, 4 impianti di mungitura a carrello, 6 frigo latte da 550 litri e 3 frigo latte da 1000 litri.
«L’obiettivo primario è stato quello di fornire un sostegno immediato agli allevatori in difficoltà che, nonostante i danni ingenti provocati dal sisma e le condizioni meteorologiche avverse, hanno scelto con coraggio di non abbandonare le loro case e le loro aziende – spiega Daniela Bernacchi, General Manager di Cesvi – la donazione di nuove attrezzature ha rappresentato uno step fondamentale per ripristinare rapidamente il normale flusso produttivo, al fine di limitare il più possibile il danno economico».
Una Scuola Resiliente (Ascoli Piceno, Fermo e Macerata)
Promosso dal Cesvi insieme all’Ufficio Scolastico provinciale di Ascoli Piceno e Fermo e in collaborazione con l’associazione di psicologi dell’emergenza SIPEM Sos Marche, il progetto ha contribuito a restituire l’equilibrio emotivo ai bambini che hanno fatto esperienza del terremoto tra le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
Attraverso sessioni di incontri in aula in 12 Istituti scolastici, gli esperti hanno identificato il disagio derivante dal trauma. Hanno quindi svolto attività psicoeducative per aiutare i bambini a esprimere il loro stato d’animo, elaborarlo e superare lo shock. Le attività hanno coinvolto in tutto 3.259 studenti di 176 classi tra scuola primaria e secondaria di primo grado. Anche gli adulti sono stati coinvolti: nello specifico 483 insegnanti e 241 genitori. Docenti e famiglie hanno avuto infatti un ruolo fondamentale nel riconoscere le avvisaglie del trauma nei bambini.
Durante gli incontri in aula, gli psicologi hanno stimolato i bambini a esprimere le loro emozioni rispetto al terremoto, presentando alle classi immagini riconducibili al sisma – come foto di palazzi crepati e macerie – e spingendoli a elaborare disegni per descrivere il loro stato d’animo. I docenti hanno constatato un desiderio crescente da parte dei bambini di condividere il proprio vissuto, e una capacità sempre maggiore di mettere in parole le proprie emozioni. Emozioni che, grazie a una maggiore consapevolezza delle proprie risorse, ora riescono a gestire meglio.
«Il recupero psico-emotivo, dopo eventi di questa portata, richiede tempi tanto più lunghi quanto più fragili sono i soggetti coinvolti – continua Daniela Bernacchi, General Manger di Cesvi – e quindi, nel caso dei bambini, si è trattato di un processo lento e progressivo che ha richiesto l’apporto di professionisti qualificati ma che ha dato enorme soddisfazione per il recupero raggiunto».
Dall’esperienza del progetto “Una Scuola resiliente” è nato un toolkit che raccoglie le buone pratiche applicate durante i mesi delle attività. Si tratta di un vero e proprio vademecum con schede pratiche ed esercizi in cui vengono proposti i migliori strumenti per venire incontro alle esigenze dei bambini in situazioni post-emergenziali. In particolare, il toolkit fornisce preziose indicazioni su come identificare il disagio del bambino nei comportamenti quotidiani. Non ha un approccio clinico e terapeutico, ma si pone come una valida base per sviluppare risorse che sono già proprie della persona.
«Quando si parla di “ricostruzione” dopo catastrofi naturali – conclude Bernacchi – quasi sempre si intende un intervento materiale attraverso cui vengono ripristinati i luoghi distrutti e si tralascia, invece, l’aspetto più umano, collegato alla necessità di una “ricostruzione emotiva” che punti al ripristino dell’equilibrio psicologico delle persone, in primo luogo dei bambini, colpite in maniera diretta o indiretta da possibili traumi».