Cesvi si aggiudica per la terza volta l’Oscar di Bilancio nella categoria “Fondazioni e Organizzazioni Non Profit Erogative e Non Erogative”. Prima Ong a ottenere il riconoscimento nel 2000, aveva replicato la vittoria nel 2011. È un traguardo che nessun’altra Ong ha mai raggiunto prima d’ora.
Il prestigioso Premio, giunto alla sua 53esima edizione, è organizzato e gestito dalla FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L’Oscar di Bilancio è l’unico concorso in Italia che premia le imprese più virtuose nelle attività di rendicontazione finanziaria e nella cura dei rapporti con tutti gli stakeholder. Anche quest’anno ha visto la partecipazione di centinaia di organizzazioni profit e non profit sottoposte alla valutazione della Giuria, presieduta da Gianmaria Verona, Rettore dell’Università Bocconi di Milano.
Il riconoscimento è stato assegnato a Cesvi con la seguente motivazione: «L’edizione del Bilancio 2016 conferma la capacità dell’associazione di utilizzare il bilancio sociale come strumento di pianificazione, gestione e rendicontazione, e fornire un’informazione completa e trasparente ai propri stakeholders, a partire dai donatori».
Cesvi è attivo in 23 Paesi del mondo a contrasto di fame e disuguaglianze con progetti di sicurezza alimentare, protezione dell’infanzia, risposta alle emergenze, governance e tutela della salute. Da oltre trent’anni opera per trasformare l’intervento umanitario in occasioni per costruire progetti di lungo periodo in grado di promuovere l’autosviluppo e il protagonismo delle comunità beneficiarie. Nel 2016, Cesvi ha raggiunto circa 700mila beneficiari nel mondo attraverso 110 progetti, con oltre 21 milioni di fondi raccolti. Per ogni euro raccolto, 85 centesimi sono destinati direttamente alle attività sul campo.
Durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta giovedì 23 novembre a Milano presso Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, il Premio è stato consegnato nelle mani di Giangi Milesi, presidente di Cesvi.
«Siamo felici di ricevere questo Premio per la terza volta – ha dichiarato Milesi – la motivazione è un chiaro segnale di rinnovata attenzione verso realtà meritevoli non soltanto per la bontà del proprio operato, ma soprattutto per il cambiamento sociale che sanno generare. Ad esempio nelle grandi emergenze di Haiti, della Somalia o dello Zimbabwe, dove Cesvi è sempre più presente con progetti di grande impatto che vanno ben oltre la fase assistenziale, serve una grande organizzazione, radicata e solida. Perseguire lo sviluppo sostenibile è un’attività costosa che ci impegna a crescere, ma non per autoreferenzialità: l’obiettivo è essere sempre più efficaci nel cambiamento e impattanti nell’azione. Dal 2000 – prosegue il presidente di Cesvi – pubblichiamo l’organigramma dell’associazione e, dal 2007, rendiamo noti anche i contributi in natura, i cosiddetti “intangibles”, che normalmente non rientrano nel conto economico di un’organizzazione. In futuro continueremo a guardare ai migliori standard internazionali di rendicontazione e punteremo a rendere il nostro Bilancio più dinamico attraverso forme di interazione digitale».
In foto: il momento della premiazione. Foto Ferpi