È in corso fino al 1° novembre, a Cali, in Colombia, la sedicesima Conferenza delle Parti (COP16) della Convenzione sulla Biodiversità delle Nazioni Unite. Un evento globale che arriva in un momento cruciale per il futuro del nostro pianeta, dove la biodiversità è sotto minaccia e la perdita di habitat in aumento.
La Conferenza, che nasce sotto lo slogan “In pace con la natura”, rappresenta uno spazio unico per riflettere su un modello socioeconomico che valorizzi la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità. Per la prima volta la Colombia, una delle nazioni più ricche di biodiversità al mondo, ospita delegazioni da tutto il mondo. L’obiettivo è stabilire azioni e politiche efficaci per difendere e proteggere le risorse naturali del pianeta. L’evento segue gli impegni presi nel dicembre 2022 al COP15 in Canada, dove circa 200 Paesi hanno concordato un piano ambizioso per invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, riconoscendo la necessità di un’azione urgente per la protezione degli ecosistemi e delle specie.
CESVI sta partecipando attivamente alla conferenza, portando l’esperienza sul campo e contribuendo al dibattito su come unire tutela dell’ambiente e protezione delle comunità più vulnerabili.
In questo contesto, CESVI ha infatti presentato alcune delle attività svolte in Colombia, ospite presso lo stand dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), con cui CESVI implementa da anni interventi umanitari e di sviluppo. Tra i progetti presentati, l’intervento ALMAS, incentrato sul supporto alla popolazione migrante che, trasferendosi nelle grandi città colombiane, si dedica al riciclaggio dei rifiuti. Attraverso il progetto, CESVI ha favorito il riconoscimento legale di questi lavoratori creando un’associazione di riciclatori urbani, un passo importante verso la valorizzazione del riciclo come attività di protezione ambientale.
Un altro intervento si concentra invece lungo la costa atlantica colombiana, dove CESVI collabora con le comunità di pescatori che, a causa delle restrizioni al settore, affrontano lunghi periodi di inattività economica. CESVI ha contribuito a sviluppare capacità creative e artigianali, incoraggiando l’utilizzo di materiali di scarto come il legno marino o le squame dei pesci per creare prodotti artistici. Questi progetti non solo generano nuove opportunità di reddito, ma promuovono anche una cultura di riutilizzo dei materiali, riducendo l’impatto ambientale.
In Colombia, CESVI inoltre osserva come la crisi ambientale si intrecci strettamente con quella umanitaria. L’azione dei gruppi armati, con le loro attività illegali, causa deforestazione e inquinamento delle acque, obbligando molte persone allo sfollamento forzato e privandole della loro terra. Questo esodo, spesso violento, priva le comunità locali delle proprie risorse naturali e, quindi, di gran parte della propria identità culturale e del tessuto socioeconomico che caratterizza il territorio.
Alla COP16, CESVI pone quindi l’accento su un approccio umanitario che integri la protezione delle persone vulnerabili con la salvaguardia dell’ambiente.
Nella regione dell’America Latina e dei Caraibi, CESVI – con il supporto della Cooperazione Italiana – sviluppa nuove modalità di risposta alle crisi per supportare sia i diritti umani che quelli ambientali, promuovendo meccanismi di sviluppo economico ecosostenibile. L’obiettivo è duplice: non solo proteggere la biodiversità, ma anche sostenere le comunità che vivono in equilibrio con essa, garantendo loro un futuro più sostenibile e resiliente.