Il progetto “Veniamo noi da te”, nato dalla collaborazione tra Cesvi e Spazio Aperto Servizi, con il patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano, ha l’intento di far fronte all’emergenza Coronavirus e supportare la popolazione over 65, rafforzando e implementando le prestazioni al domicilio per prevenire situazioni di emarginazione e isolamento di una fascia tra le più fragili della popolazione.
Sono oltre 260 gli anziani supportati dal progetto per un totale di 883 servizi forniti.
Con il passaggio alla Fase 2 dell’emergenza sanitaria, il servizio si è adattato alle nuove necessità espresse dalle persone anziane. Ai servizi già previsti (consegna della spesa a domicilio, acquisto di farmaci e disbrigo commissioni) è stato aggiunto un nuovo servizio di accompagnamento per visite o altre incombenze e il monitoraggio telefonico ha assunto una funzione pro-attiva verso gli anziani, che vengono contattati dagli operatori attraverso telefonate programmate per monitorare lo stato di salute e dare orientamento su servizi e risorse del territorio utili in questa nuova fase.
Tra gli anziani di cui ci prendiamo cura dall’inizio dell’emergenza c’è la signora Elisa, che una volta a settimana usufruisce del servizio di acquisto e consegna di spesa e farmaci.
«Mi chiamo Elisa, ho 86 anni e vivo a Milano da sola. Prima dell’emergenza conducevo una vita normale, come quella di molte persone della mia età. Uscivo con le mie amiche, mi piaceva andare al ristorante ogni tanto, e soprattutto facevo le mie commissioni da sola, senza bisogno di alcun aiuto. Adesso è cambiato tutto. Non sono mai uscita dal mio condominio in tutto questo periodo, eccetto che per delle visite in ospedale che una volta al mese devo necessariamente fare. Per il resto cerco di non avere contatti con nessuno.
Ho una grande paura di ammalarmi. Soffro d’asma e ho altri problemi di salute, mi sento molto debole davanti a questo virus e per questo, con l’esplosione dell’emergenza, ho rispettato subito le indicazioni date a noi anziani.
Stare da sola non mi pesa poi tanto, perciò preferisco stare chiusa in casa piuttosto che rischiare la mia vita.
In questa situazione, non so come avrei fatto senza il progetto “Veniamo noi da te” – realizzato da Cesvi e Spazio Aperto Servizi.
Ne sono venuta a conoscenza chiamando il numero del Comune 02.02.02 e il centralino mi ha dato il numero di Chiara, la coordinatrice del servizio.
Sono molto grata a lei e a tutti i ragazzi che provvedono alle mie necessità, soprattutto per le medicine: devo seguire una terapia ben precisa che non posso saltare e periodicamente ho bisogno della farmacia. Se non avessi avuto il loro l’aiuto per me sarebbe stato un gran problema.
E poi c’è la spesa che mi portano tutte le settimane e le chiacchiere che ci facciamo al telefono con Chiara mentre elenco la mia lista o con i ragazzi quando mi chiamano se non trovano un prodotto e sul pianerottolo quando arrivano con i miei sacchetti. Questo servizio è molto importante. Sono molto contenta e soddisfatta perché mi permette di stare a casa al sicuro e avere tutto quello che mi serve.
Spero che continui anche adesso, perché è vero che è iniziata una nuova fase, ma il virus continua a circolare e noi anziani abbiamo ancora bisogno di essere aiutati. Io l’ho detto anche a uno dei ragazzi “Mi raccomando, non andate via finché c’è il virus!”
Ovviamente la mia speranza più grande è che questo virus finisca presto. Voglio riprendere la mia vita e soprattutto non avere più paura. Certo, mi dispiacerà non vedere più questi giovani che mi portano la spesa e le medicine, ma ci siamo già messi d’accordo con alcuni di loro che andremo a fare le nostre quattro chiacchiere davanti a un buon caffè del bar.”
Anche ora non possiamo lasciare soe le categorie più fragili che hanno ancora bisogno di tutto il nostro supporto. Sostieni i nostri interventi:
– online sul sito di Cesvi: qui.
– attraverso bonifico sul conto corrente Cesvi EMERGENZE: IT92R0311111299000000000095
– attraverso il numero verde 800 036 036 per donazioni telefoniche con Carta di Credito.
– partecipando alla campagna dedicata su gofundme: qui.
Foto di copertina di Francesca Panaioli