Congo RDC: esplode la violenza a Kinshasa

 

Più di 100 persone sono morte lunedì 30 dicembre nel corso degli attacchi improvvisi che si sono verificati a Kinshasa e a Lubumbashi, la seconda città della Repubblica Democratica del Congo. Questo il bilancio delle vittime diramato da fonti ufficiali congolesi.

Le violenze sono attribuite a un gruppo di sostenitori del pastore Paul Joseph Mukungubila, un capo religioso che si oppone all’influenza che il Rwanda eserciterebbe sul governo di Kabila.

Alcuni uomini armati hanno tentato di assediare l’aeroporto di Kinshasa, mentre altri si sono diretti verso il campo militare di Tshatshi, vicino al Ministero della Difesa, e un terzo gruppo ha fatto irruzione nella sede della radiotelevisione congolese. Qui alcuni dipendenti sono stati presi in ostaggio e le trasmissioni sono state interrotte per un breve lasso di tempo.

Gli attacchi sono stati poi bloccati dalle forze armate nazionali.

Il portavoce del governo assicura che ora la “situazione è sotto controllo”, invitando la popolazione a tornare alle normali attività quotidiane e affermando che non ci sono state vittime tra i civili.

Al momento il personale espatriato di Cesvi non si trova a Kinshasa poiché sta trascorrendo le festività natalizie in Italia. Tutti i membri dello staff locale stanno bene e inviano quotidianamente aggiornamenti alla sede italiana dell’organizzazione.

Nella capitale del Congo RDC, Cesvi è impegnato nella formazione scolastica, l’alfabetizzazione e la formazione professionale dei ragazzi di strada, promuovendo anche servizi medici di diagnosi e cura dei pazienti affetti da Hiv/Aids in partnership con l’Ospedale Generale di Matete.

 

Nella foto: Kinshasa. Attività di laboratorio in ospedale.