Nel mondo sono 735 milioni le persone che soffrono la fame, 122 milioni in più rispetto al 2019 (SOFI, FAO 2023). Tra questi 148 milioni di bambini sotto dei 5 anni sono affetti da arresto della crescita. Questi sono solo alcuni dei dati che riguardano la situazione della fame globale che mostrano un quadro in peggioramento rispetto ai progressi raggiunti fino a qualche anno fa, complice la pandemia, i ripetuti shock climatici e conflitti, tra cui la guerra in Ucraina.
Tra le aree del mondo più colpite c’è il Corno d’Africa vittima negli ultimi anni di una siccità estrema (5 stagioni consecutive senza pioggia) interrotta nel corso dell’anno dallo scatenarsi di violente piogge che hanno provocato gravi inondazioni. Il mix di queste due problematiche ha portato oltre 23.1 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia sono costrette a vivere con alti livelli di insicurezza alimentare. Secondo il World Food Program, oggi ci sono nell’area oltre 5 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione acuta.
Noi di CESVI siamo presenti in Somalia dal 2006 dove ci occupiamo di nutrizione e salute attraverso centri e cliniche mobili per sconfiggere la malnutrizione sia di mamme sia di bambini; siamo inoltre impegnati nei settori dell’agricoltura e della pastorizia per sostenere le comunità e affiancarle nella capacità di sviluppare attività in grado di resistere agli shock climatici e alle catastrofi naturali. Inoltre interveniamo con la fornitura di acqua potabile, e con programmi di investimento e di cash assistance per aiutare le famiglie nella propria economia e sussistenza quotidiana.
A causa della siccità che ha colpito il Paese nel 2022 sono morte oltre 43.000 morti, di cui la metà sono bambini sotto i 5 anni (OCHA).
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Nella comunità di Xaaro, a nord del distretto di Hobyo, dove la popolazione è costituita soprattutto da pastori che dipendono dalle piogge per il loro bestiame, l’estrema siccità ha causato la morte della maggiorparte del bestiame, e la situazione si è aggravata ulteriormente a causa dell’aumento dell’inflazione (con un aumento dei prodotti fino al 150%). Questo ha significato l’impossibilità per le famiglie di sostentarsi e di acquistare beni di prima necessità, tra cui cibo e acqua. Tra di loro c’è Sucdi, madre di 4 figli che vive nel villaggio senza alcun sostegno esterno e che in questo frangente ha perso tutti gli animali che allevava per procurarsi il latte per i suoi figli. Sucdi è stata raggiunta da CESVI con un sostegno di carattere finanziario, che le ha permesso di rimettersi in sesto e superare le difficoltà del periodo: “La mia situazione era davvero disperata, ho perso tutte le 18 capre che ero solita mungere per i miei figli, erano un grande aiuto e parte della mia famiglia, ma purtroppo l’acqua è diventata molto scarsa e il pascolo si è ridotto a nulla. Sono morti di fame. Quando ho saputo che CESVIstava offrendo un sussidio in denaro sono stata davvero felice e ho provato un grande sollievo. Ho ricevuto 70 dollari e questo denaro ha aiutato molto me e i miei figli a superare un mese estremamente difficile. Ho usato il denaro per comprare scorte alimentari per un mese, come zucchero, farina, riso, datteri, olio”.
Dopo le recenti piogge la Somalia sta uscendo dal periodo di prolungata siccità, ma se da un lato le precipitazioni hanno portato un po’ di sollievo, dall’altro le alluvioni hanno colpito 468.000 persone, di cui 247.000 sono state costrette ad abbandonare le proprie case (OCHA). Inoltre le previsioni rispetto alla stagione da qui a dicembre parlano del probabile arrivo di un evento alluvionale estremo legato al fenomeno climatico El Niño, che rappresenta una minaccia soprattutto per le comunità lungo i fiumi Shabelle e Juba, e che probabilmente aggraverà i bisogni umanitari della popolazione.
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