Secondo le più recenti stime UNAIDS, 36,9 milioni di persone nel mondo convivono con l’HIV. Nonostante i miglioramenti registrati nell’ultimo decennio, 2 milioni di persone nel 2014 hanno contratto l’infezione da HIV e 1,2 milioni di persone sono morte per complicazioni legate all’AIDS, una malattia che continua a propagarsi.
Nel 2000, il mondo ha assistito ad un incremento straordinario di nuove infezioni da HIV. Ogni giorno, 8.500 persone venivano contagiate dal virus, mentre 4.300 persone morivano di AIDS o di malattie ad esso correlate. In quegli anni, la lotta contro l’AIDS era al centro dell’agenda mondiale: a partire dal 2000 la risposta globale all’HIV ha scongiurato 30 milioni di nuove infezioni e quasi 8 milioni di decessi. Tuttavia, secondo l’OMS, l’AIDS è ancora la sesta causa di morte nel mondo.
L’Africa Subsahariana è ancora oggi la zona più colpita al mondo. Nel 2014, il numero di persone che convivono con l’HIV è arrivato a 25,8 milioni: più della metà sono donne e circa 1,4 milioni bambini. Nel 2014 i nuovi casi di contagio da HIV sono stati 1,4 milioni, con una diminuzione del 41% dal 2000 al 2014. Inoltre, tra il 2004 e il 2014, il numero di morti per malattie legate all’AIDS nell’Africa Sub-Sahariana è diminuito del 48%. Nonostante i miglioramenti, l’Africa Sub-Sahariana conta più del 66% del totale delle infezioni da HIV.
Da 14 anni, Cesvi è fortemente impegnato nella lotta all’HIV/AIDS, in particolare in Africa Subsahariana. La campagna Fermiamo l’AIDS sul nascere è stata avviata nel 2001 nell’ospedale Saint Albert in Zimbabwe, dove il numero di persone affette da HIV è pari a 1,6 milioni, di cui 150.000 bambini. Cesvi fornisce terapia farmacologica al fine di ridurre la trasmissione del virus da mamma sieropositiva a neonato, garantendo anche l’assistenza medica e il supporto psicosociale ai malati di AIDS.
Arrestare l’infezione tra i bambini rimane una delle priorità della comunità internazionale. La trasmissione verticale rappresenta la principale via di contagio dell’infezione da HIV in età pediatrica. Nei distretti dove portiamo il nostro aiuto, la percentuale di sieroprevalenza è scesa negli ultimi anni. Nel 2001, al Saint Albert Hospital, il 6,7% dei bambini che nascevano era affetto da HIV. Oggi, questo dato è calato drasticamente allo 0,6%. Solo il 5% delle donne in gravidanza visitate è positivo, contro il 21% del 2001 racconta Loris Palentini, Rappresentante Cesvi in Zimbabwe.
Fermiamo l’AIDS sul nascere è attiva anche in Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove il numero di persone affette da HIV si aggira intorno a 450.000. Presso l’ospedale di Matete, nel distretto sanitario di Kalamu, Cesvi si dedica alla formazione del personale nazionale e a campagne di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolgono le popolazioni e le istituzioni locali. Inoltre, nella Casa del Sorriso di Kinshasa, Cesvi accoglie i bambini di strada, spesso orfani a causa dell’HIV/AIDS.
Dal 2001 al 2015 Cesvi ha visitato circa 18.000 donne in gravidanza e nell’ultimo anno ha fornito il trattamento antiretrovirale a quasi 900 pazienti nell’ospedale Saint Albert. Grazie alla sua consolidata presenza e alle attività di sensibilizzazione portate avanti in Zimbabwe e in RDC, le donne in gravidanza, così come i loro partner, accettano di sottoporsi al test per l’HIV sempre più frequentemente.
In vista della Giornata Mondiale di lotta all’AIDS (1° dicembre), Cesvi rilancia Fermiamo l’AIDS sul nascere e sabato 28 novembre celebra, con un evento in collaborazione con Mondadori Store, il #VirusFreeDay.
L’appuntamento è alle ore 11:30, presso il Mondadori Megastore in Piazza Duomo a Milano: Cristina Parodi presenterà la campagna di Cesvi e lancerà l’iniziativa Impacchettiamo un sogno: durante il periodo di Natale, i volontari Cesvi saranno presenti nei Mondadori Bookstore e Megastore delle principali città italiane per realizzare pacchetti regalo. La blogger Silvia Giochi di carta realizzerà un workshop dimostrativo insieme a Cristina per creare pacchetti regalo, incarti e confezioni con materiali di riciclo per un Natale sostenibile!
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Cover photo di Giovanni Diffidenti: Takunda, 14 anni, è il primo bambino nato sano da una donna sieropositiva in un’area rurale dello Zimbabwe grazie al progetto Cesvi. Nella foto, Takunda sorride felice insieme alla mamma Safina e alla sorellina Philomena Tapiwanashe che, come lui, è sana.