In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, Cesvi ricorda il suo impegno a favore delle donne, che ha l’obiettivo di creare un ambiente socio-economico in grado di offrire loro una maggiore protezione, in tutto il mondo.
Nel distretto di Khovaling, nella regione di Khatlon, la zona sud occidentale del Tagikistan, Cesvi ha avviato il progetto No More Violence per ridurre la violenza contro le donne, in particolare quella domestica.
Circa un terzo delle donne tagike, infatti, sono vittime di violenza fisica, psicologia o sessuale. Nella maggior parte dei casi i colpevoli sono gli “uomini di casa”: mariti, compagni, fidanzati, padri, o membri della famiglia di sesso maschile. Tuttavia, la maggior parte dei crimini di violenza domestica non viene denunciata, complici le norme sociali che regolano i rapporti di genere e di età: il comportamento dei responsabili tende ad essere giustificato dalla società e dalle vittime stesse.
Essere donna, in molti Paesi del mondo, significa anche tutto questo. In Tagikistan, nello specifico, gli abusi ai danni del genere femminile rappresentano un fenomeno a tal punto diffuso e accettato che la metà delle donne tagike è convinta che la violenza di un marito contro la moglie possa essere tollerata. Di conseguenza, è difficile riconoscere come fattori di disuguaglianza quegli atteggiamenti che vengono taciuti e disconosciuti in quanto giustificati dalla consuetudine sociale dichiara Giangi Milesi, Presidente Cesvi.
L’intervento di Cesvi, presente in Tagikistan dal 2001, punta sull’empowerment femminile, incoraggiando e sostenendo la creazione di microimprese gestite da donne. Si organizzano corsi di formazione specifici e training rivolti alle donne per migliorare le loro competenze in ambito gestionale e organizzativo. Inoltre, coinvolgendo le comunità e le istituzioni locali, Cesvi intende creare delle reti di sostegno per le donne vittime di violenza e costruire una strategia comune di risposta alla violenza domestica.
La maggiore indipendenza economica delle donne coincide con una maggiore indipendenza dagli uomini della famiglia e quindi con maggiori probabilità di ribellarsi alle violenze subite. Noi di Cesvi crediamo, da sempre, che per cambiare le condizioni di vita delle donne sia necessario riconoscere il legame indissolubile fra il miglioramento della condizione femminile e la tutela dei diritti fondamentali conclude Milesi.
Foto di copertina: Monika Bulaj