Gaza: l’arrivo improvviso delle piogge aggrava l’emergenza umanitaria

L’emergenza a Gaza si sta aggravando ulteriormente con l’arrivo della stagione delle piogge. Nel corso dell’ultimo fine settimana, forti precipitazioni e un significativo calo delle temperature hanno investito tutta la Striscia, rendendo ancora più precaria la vita di una popolazione già allo stremo.

La stragrande maggioranza degli sfollati interni, costretti a vivere in accampamenti di fortuna in aree spesso a rischio di alluvioni e allagamenti, ha visto in pochi istanti la propria situazione precipitare. Le tende si sono rapidamente allagate, distruggendo i pochi averi rimasti alle famiglie. Con i rifugi collettivi già oltre ogni limite di capienza e gli edifici danneggiati dai bombardamenti e a rischio di crollo, non c’è quasi nessun altro posto dove cercare riparo.

Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, si stima che tra 1,4 e 1,5 milioni di persone siano direttamente a rischio a causa dell’imminente arrivo dell’inverno. A rendere la situazione ancora più drammatica è il blocco dell’ingresso di rifornimenti essenziali per mettere in sicurezza le tende in vista dei mesi più freddi.

La risposta immediata di CESVI: mettere in sicurezza i campi contro gli allagamenti

Il nostro staff sul campo si è attivato con immediatezza per far fronte all’emergenza piogge, intervenendo in meno di 24 ore. L’obiettivo primario è stato fornire i materiali essenziali per la messa in sicurezza delle tende.

Presso il Palestine Stadium di Gaza City, un’area dove già interveniamo, i nostri operatori hanno distribuito alle famiglie sfollate oltre 30 metri cubi di sabbia e 1.700 sacchi di farina sacchi vuoti per tre diversi accampamenti a Gaza City, Deir al-Balah e Khan Younis.

Questo intervento ha portato sollievo e permesso di realizzare difese essenziali contro possibili nuovi allagamenti in vista dell’inverno.

L’arrivo delle piogge e dell’inverno sottolinea l’urgenza di far entrare gli aiuti umanitari, al momento ancora bloccati ai valichi, necessari per fronteggiare la stagione fredda prima che sia troppo tardi.

Continuiamo a essere accanto alla popolazione di Gaza che nonostante la tregua continua a soffrire condizioni di vita inaccettabili.

Oltre agli interventi in preparazione dell’interno, continuiamo quotidianamente la distribuzione di acqua potabile con una media di 70.000 litri d’acqua potabile al giorno per oltre 5.800 persone sfollate fra Gaza City, Khan Younis e Deir al-Balah.

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