Si celebra oggi 18 marzo la terza Giornata Nazionale dedicata alle vittime dell’epidemia di Coronavirus, una giornata particolarmente sentita nella città di Bergamo, dove anche CESVI è nata, e dove la pandemia ha lasciato segni indelebili.
CESVI, impegnata in prima linea per fronteggiare la pandemia al fianco della città, vuole ricordare questo giorno dedicandolo alla memoria di tutti coloro che sono stati toccati dal dolore e dalla sofferenza e celebrare l’impegno di operatori e volontari che instancabilmente hanno lavorato per portare aiuto e soccorso.
Sin dall’inizio dell’emergenza, nei primi mesi del 2020, ci siamo attivati per supportare le strutture sanitarie del territorio, offrire sostegno alle categorie fragili, come gli anziani di Bergamo e Milano, ma anche sostenere la ripartenza economica delle attività in difficoltà attraverso il Programma Rinascimento, e i lavoratori della musica e dello spettacolo, con i progetti Scena Unita e Insieme Per La Musica – al Trio Medusa e Elio e Le Storie Tese.
In concomitanza agli interventi in Italia abbiamo mantenuto sempre molto alta l’attenzione anche sui Paesi del Sud del mondo, attivando progetti di contrasto al Covid-19 in Kenya, Somalia, Myanmar e Haiti, Palestina, Pakistan, Brasile, Perù e Libano, contesti dove l’emergenza sanitaria ha aggravato condizioni di vita già fortemente compromesse da fame, povertà e da una diffusa vulnerabilità.
In questo triste anniversario vogliamo anche ricordare la vicinanza tra Bergamo, simbolo in Italia dell’epidemia di Coronavirus, e Buča la cittadina diventata emblema della sanguinosa guerra in Ucraina. Le due città unite, da un profondo dolore, sono oggi gemellate anche attraverso l’intervento di CESVI che da oltre un anno è al fianco della popolazione civile più vulnerabile.
Foto di Giovanni Diffidenti