Il giorno 4 febbraio se n’è andato dopo una lunga malattia Cesare Taviani, figura di spicco della cooperazione italiana a cui Cesvi deve molto.
Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di estremo dolore e lo ricordiamo con le parole di Maurizio Carrara, fondatore e presidente Cesvi fino al 2005.
di Maurizio Carrara
Cesare Taviani ci ha lasciati a inizio febbraio.
Appena l’ho saputo ho ripensato al Cesare, serio, barbuto, intelligente ed arguto che ho conosciuto e grazie anche al quale oggi esiste Cesvi.
Erano i primi anni Ottanta, quando incontrai Cesare, visionario-pragmatico direttore generale del MLAL, Movimento Laici America Latina, ai tempi una delle più poderose Ong italiane. Ero al corso di formazione per aspiranti volontari organizzato dal MLAL a Verona, presso la sede del Centro Ecclesiale Italiano per l’America Latina.
Subito mi chiese di partire per il Nicaragua e realizzare lo studio di fattibilità per l’autocostruzione di abitazioni vicino al porto di Corinto.
Cesare conosceva bene la tensione di chi voleva fare il volontario internazionale perchè lui e sua moglie furono volontari in Cile, presenti a Santiago con i tre figli nei giorni drammatici del golpe di Pinochet.
Al mio ritorno dal Nicaragua e durante gli anni del Comitato Nicaragua di Bergamo ci vedevamo spesso nella sede MLAL di Piazza Paoli a Roma: avevamo costituito un gruppo d’appoggio e di raccolta fondi per alcuni volontari (come dimenticare il compianto Tonino Soldano, l’agronomo in prima fila con i campesinos nicaraguensi) che avevo incontrato in Nicaragua.
Quando, con Paolo Caroli e altri volontari bergamaschi (tra questi un altro volontario MLAL scomparso , Carlo Pagani) decidemmo di costituire il Cesvi, grazie anche al prezioso aiuto di Roberto Cremaschi che era membro del MLAL, fu Cesare a creare un solido e concreto legame di affiliazione: il MLAL ci diede un contributo biennale per fare la start up del Cesvi e finanziò la missione per il primo progetto in Uruguay. Poi prendemmo il via e iniziò l’avventura Cesvi.
Cesare fu importante dirigente della Focsiv, la federazione delle ong cattoliche in Italia, e uomo di spicco nel dialogo tra le ong di varie ispirazioni culturali e tra loro e le istituzioni, dal Governo italiano all’Europa. Sua anche la creazione dell’Asal (Associazione per gli studi sull’America Latina) che produsse tra l’altro l’edizione italiana della Carta di Peters e l’agenda della solidarietà Armadilla.
Grazie Cesare.