Sono quasi 6 milioni, tra bambini e adulti, le persone che nel nostro Paese sono o sono state vittime di maltrattamenti durante l’infanzia. Una proiezione parziale, in quanto il maltrattamento all’infanzia è un fenomeno ancora sommerso e non adeguatamente studiato su base nazionale.
È uno dei dati che emerge dall’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, presentato il 5 giugno nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #LiberiTutti, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza, tra gli altri, di Tiziana Zannini – Rappresentante Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Vanna Iori – Senatrice della Repubblica, e di Giovanna Messere – Funzionario Ufficio Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
L’Indice mette in evidenza, soprattutto, la persistenza di forti disparità tra il Nord e il Sud del nostro Paese.
Da un confronto tra due livelli di analisi – uno relativo ai fattori di rischio e l’altro ai servizi e alle politiche di ogni territorio – è emerso che la prima regione per capacità di prevenzione e contrasto del maltrattamento sui bambini è l’Emilia Romagna. Completano il podio Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Le tre regioni ottengono infatti buoni posizionamenti sia nell’indice che rende conto delle criticità di contesto sia in quello che monitora l’offerta di servizi.
Tra le regioni con l’indice complessivo più basso si rilevano invece Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. La Campania è in coda alla classifica, ultima sia nell’indice sui fattori di rischio che in quello su servizi e politiche.
L’Indice è validato da un Comitato Scientifico composto da Donata Bianchi – Istituto degli Innocenti, Gianmario Gazzi – Presidente Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali e Maria Giuseppina Muratore – Istat.
Il maltrattamento sui bambini è la conseguenza ultima di una situazione di disagio che coinvolge le figure genitoriali e il contesto familiare, ambientale e sociale nel quale i bambini crescono. I bambini e le bambine sono infatti maltrattati soprattutto nell’ambiente che più di tutti dovrebbe garantire loro sicurezza e protezione. Tra il 60% e il 70% dei bambini/e tra i 2 e i 14 anni di età ha vissuto episodi di violenza in casa. Al maltrattamento si accompagna spesso la trascuratezza: nel mondo il 16,3% dei bambini è vittima di negligenza fisica e il 18,4% di trascuratezza emotiva. Gli effetti della trascuratezza possono manifestarsi con un ritardo nel raggiungimento delle principali tappe evolutive, con disturbi dell’apprendimento oppure con un atteggiamento di eccessiva ricerca di affetto e attenzione da estranei (e il conseguente rischio di esposizione ad altri abusi), una forte chiusura e una sfiducia verso l’altro.
“Attraverso l’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia vogliamo riportare l’attenzione su una serie di misure da adottare per arginare il fenomeno” – dichiara Daniela Bernacchi, CEO e General Manager di Cesvi – “Tra queste, la necessità di dare vita a una Legge Quadro Nazionale sul maltrattamento all’infanzia creando strumenti normativi e amministrativi che facilitino la costruzione di politiche intergenerazionali di prevenzione. Considerata la rilevanza delle differenze territoriali emersa nell’Indice, è auspicabile che il varo di tali politiche avvenga all’interno di un confronto Stato-Regioni specificamente dedicato al maltrattamento dei bambini”.
Tra le raccomandazioni finali dell’Indice, anche la costruzione di un sistema informativo fondato su strumenti di monitoraggio e di rilevazione puntuale dei dati, la destinazione di risorse ad hoc per la prevenzione e la cura, e una migliore efficacia ed efficienza nella distribuzione delle risorse già esistenti.
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