Nonostante la plastica, con le sue 350 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, sia ormai il materiale più diffuso sul pianeta, solamente il 15% dei rifiuti di plastica viene riciclato correttamente. Proseguendo di questo passo, le Nazioni Unite stimano che entro il 2050 gli oceani conterranno più rifiuti plastici che specie viventi.
Ma c’è di più. La cattiva gestione del ciclo della plastica genera problematiche sociali connesse alla raccolta e gestione del rifiuto plastico soprattutto nei Paesi del Sud del mondo, dove tale processo è spesso demandato a lavoratori informali, che operano in condizioni igienico-sanitarie disastrose, senza tutele sociali né potere contrattuale.
La Fair Plastic Alliance nasce con l’obiettivo di trasformare lo status quo sul piano ambientale e sociale, mettendo in pratica i principi dell’economia circolare e solidale per trasformare la plastica da rifiuto a risorsa economica e sociale. In questo modo, si riduce drasticamente il devastante impatto dell’attuale sistema di smaltimento assicurando, allo stesso tempo, un lavoro pienamente riconosciuto e una vita dignitosa alle migliaia di raccoglitori e raccoglitrici informali del settore.
Dell’Alleanza fanno parte Serioplast, azienda internazionale leader nella produzione di plastica per conto delle principali multinazionali globali; Oxfam e Cesvi, organizzazioni non profit impegnate da anni in progetti di sostenibilità ambientale; WeCyclers, una startup nigeriana che implementa un modello innovativo e sostenibile di raccolta; e numerose cooperative di base che riuniscono i lavoratori informali del settore.
“Sono particolarmente orgoglioso di portare Cesvi a bordo di questa iniziativa”, sottolinea Daniele Barbone, amministratore delegato della Onlus di Bergamo. “Io e la presidente Gloria Zavatta abbiamo dedicato la nostra vita professionale al settore green, ambiente e sostenibilità. Fair Plastic Alliance ribadisce la vocazione di Cesvi alla tutela dell’ambiente ed evidenzia come progetti che coinvolgano direttamente la popolazione svolgano anche un’importante funzione culturale. In questa direzione stiamo lavorando con il nostro partner Blue Sky Recycling e con Serioplast per il rafforzamento di un Social Business per la raccolta e il recupero della plastica in Sud Africa”.
Aggiunge Delia Innocenti, CEO di Serioplast. “La Fair Plastic Alliance intende affrontare in modo innovativo le problematiche ambientali e sociali generate dalla plastica, facendo leva sull’inclusione attiva dei lavoratori informali. Questo è possibile adottando un modello di business che rimetta questi lavoratori al centro. Un modello in cui gli investitori rinunciano ai dividendi e reinvestono i profitti per l’inclusione e lo sviluppo delle comunità locali, garantendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’attività e dando impulso ad una trasformazione dal basso, sostenuta e supportata dalla filiera industriale”.
La Fair Plastic Alliance è aperta a tutti coloro che condividono i suoi valori e obiettivi. E proprio sull’aspetto corale dell’alleanza si esprime Benedetta Gualandi, Programme Manager per Oxfam Sud Africa “Stiamo sperimentando un modello innovativo di fare sviluppo attraverso la partecipazione delle comunità di base, della società civile, del settore privato e del governo locale e nazionale; una partnership forte dove ogni stakeholder riconosce il proprio ruolo e mette a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse in maniera complementare”. E aggiunge “Probabilmente uno degli aspetti più innovativi è proprio la volontà da parte del settore privato e del settore pubblico di investire sulle alcune tra le fasce più vulnerabili, offrendo loro l’opportunità di diventare un anello importante nella produzione della plastica riciclata”.
Il primo obiettivo dell’Alleanza è quello di creare un dibattito tra multinazionali, policy maker, comunità locali e consumatori per trasformare la filiera della plastica rendendola più equa, inclusiva e sostenibile. Non più un problema, ma una risorsa per il pianeta e per l’uomo.