“Abbiamo raggiunto negli scorsi giorni alcuni villaggi remoti nel distretto di Dhading, uno dei più colpiti dal sisma. Ci sono volute 6 ore per percorrere circa 120 km. Durante la stagione delle piogge, ormai imminente, decine di villaggi restano completamente inaccessibili”, racconta Enzo Maranghino, Esperto Emergenze Cesvi attualmente in Nepal.
Nel Paese asiatico, duramente colpito il 25 aprile da un terremoto che ha causato oltre 7.500 morti, il team di Cesvi si sta occupando della distribuzione di generi di prima necessità in diverse aree, principalmente nella valle di Kathmandu e nel distretto di Dhading – parte della zona di Bagmati, nella Regione Centrale, a nord-ovest della capitale. Grazie al coordinamento con diverse organizzazioni locali e con i partner europei di Alliance2015 – Acted, Concern Worldwide, People in Need e Welthungerhilfe – i beneficiari raggiunti finora sono stati più di 1.000.
“Abbiamo distribuito cibo e beni di prima necessità a un migliaio di persone. In queste aree remote c’è un’economia di pura sopravvivenza” – prosegue Enzo – “La fonte di sostentamento è rappresentata dalla produzione agricola e da pochissimi capi d’allevamento. Le fasce più vulnerabili della popolazione possiedono solo un fazzoletto di terra o non ne possiedono affatto. Nel migliore dei casi la loro capacità di produrre cibo è limitata ad un periodo di 5 mesi all’anno. In molti casi il consumo di cibo in una giornata consiste in pane cucinato con farina di mais o di miglio. Nei periodi di crisi la fonte di nutrimento è data unicamente da acqua e sale”.
Dopo il terremoto le condizioni di queste comunità sono peggiorate drammaticamente: i lavori nei campi sono pressoché fermi e quindi anche la possibilità di un guadagno minimo come lavoratori occasionali nelle terre altrui è venuta meno.
Oltre al cibo, la priorità assoluta è relativa all’abitazione. Il 90% delle case nei villaggi è distrutto o danneggiato e pertanto non utilizzabile. In molti casi sono stati allestiti ripari di emergenza in prossimità delle case. Con l’imminente arrivo della stagione delle piogge, il ripristino di ripari adeguati è fondamentale.
“Il nostro team ha valutato i bisogni della popolazione e le condizioni di centinaia di case danneggiate, abbiamo effettuato una prima distribuzione a supporto delle fasce più vulnerabili e ci apprestiamo a distribuire teloni impermeabili e quanto necessario per costruire ripari d’emergenza”, sottolinea Enzo. “Le comunità di riferimento sono molto motivate e pronte ad essere impiegate nella ricostruzione, per cui stiamo rapidamente pianificando un intervento per poter rimuovere le macerie, riutilizzando parte dei materiali (ossia pietre e travi di legno non danneggiate) e fornendo materiali aggiuntivi, in particolare lamiere di zinco e attrezzi tecnici. In questo modo intendiamo affrontare l’emergenza e nello stesso tempo cominciare la riabilitazione nel minor tempo possibile. Per farlo, però, abbiamo bisogno di ricevere ulteriori fondi”.
Cesvi intende rispondere anche ad un’altra emergenza, quella dell’istruzione. Quasi tutte le scuole dei 9 villaggi di riferimento, infatti, sono state danneggiate dal terremoto e la loro riapertura sembra lontana. L’obiettivo è distribuire il materiale necessario per allestire classi temporanee e riavviare quanto prima le lezioni scolastiche.
“Ripristinare la frequenza scolastica è fondamentale. Non solo per non interrompere il ciclo dell’istruzione, ma per aiutare i bambini, che sono sempre particolarmente colpiti da eventi del genere, a gestire e metabolizzare lo stress accumulato”, conclude Enzo.
Cesvi si è attivato per la raccolta fondi insieme ad AGIRE, l’Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze.
EXPO Milano 2015 e AGIRE hanno lanciato una raccolta fondi congiunta per capitalizzare risorse, non duplicare sforzi e ridurre la competitività a favore dei progetti sul campo e dei soccorsi alle popolazioni colpite.
Puoi offrire subito il tuo sostegno: dona online! |
Oppure scegli uno degli altri canali di donazione:
- in posta: c/c postale 772244 intestato a Cesvi Onlus, causale “Emergenza Nepal”
- in banca: c/c bancario UBI – Banca Popolare di Bergamo IBAN IT 14 T054 2811 1010 0000 0001 000
- con carta di credito: Numero Verde 800.036.036 (dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30)
Puoi dare il tuo aiuto anche attaverso i canali di donazione di AGIRE:
- Numero Verde 800.132.870 (dal lunedì al venerdì dalle h.09.00 alle h.18.00)
- On-line: con carta di credito, Paypal o PagoInConto (per clienti del gruppo Intesa Sanpaolo) sul sito www.agire.it
- Banca: conto corrente Banca Prossima IBAN: IT79 J 03359 01600 100000060696 – causale: Emergenza Nepal
- Posta: con bollettino postale sul conto corrente postale n. 85593614 – bonifico postale al seguente IBAN:IT 79 U 07601 03200 000085593614 intestato ad AGIRE ONLUS – 1, Via Aniene 26/A – 00198 Roma – causale: Emergenza Nepal
Puoi mandare un SMS solidale al 45591 per la popolazione del Nepal fino al 10 maggio 2015. Il valore della donazione sarà di 1 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile e CoopVoce. Sarà di 2 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e TWT. |
Questa comunicazione si inserisce nel quadro delle iniziative coordinate da AGIRE – Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze all’interno dell’appello di risposta al Terremoto in Nepal. AGIRE è il coordinamento di 10 tra le più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta alle gravi emergenze umanitarie. Maggiori informazioni su www.agire.it.