Sono passati ormai 24 mesi dalle terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012, che hanno causato in Emilia 27 morti, 8.000 sfollati, la distruzione di interi centri storici e danni all’economia per oltre 6 miliardi di euro.
In questi due lunghi anni la comunità emiliana, silenziosamente, ha reagito con tutte le proprie forze per ritrovare una normalità domestica e comunitaria e per far ripartire la vita produttiva.
Una tenacia che Cesvi ha fatto propria nel prestare aiuto alla popolazione della bassa modenese, l’area che ha riportato più danni. Un primo intervento è stato indirizzato a favore di tre imprese operanti in settori strategici per il territorio come quelli del biomedicale, del tessile e dell’ingegneria meccanica. Alle aziende che avevano subìto il crollo dei propri stabilimenti, Cesvi ha fornito risorse per il riavvio delle attività in nuove strutture, contribuendo alla continuità occupazionale e alla sicurezza sul lavoro di quasi 200 collaboratori.
Con un secondo progetto, Cesvi ha avviato un piano di sostegno all’infanzia e alla genitorialità attraverso il lavoro di tre cooperative sociali modenesi, attive fin dai primi giorni dell’emergenza nell’assistenza alle categorie più vulnerabili. Durante tutto il 2013, i giovani operatori delle cooperative hanno svolto corsi e laboratori educativi destinati a 2.500 bambini di scuole dell’infanzia e primarie,coinvolgendo in totale oltre 1.500 famiglie.
Non è tutto.Entro il 2014, prenderà vita nel Comune di Medolla un centro di accoglienza semi-residenziale per minori in difficoltà, la cui sede originaria è stata resa inagibile dal terremoto.
Cesvi ringrazia le cooperative sociali La Mano sul Berretto, Gulliver e Aliante per l’impegno profuso e la grande determinazione.
Grazie al Gruppo e alla Fondazione Zegna per avere reso possibile tutto questo.
Nella foto di Giovanni Diffidenti: Laboratori bambini-genitori organizzati dalla cooperativa Gulliver a Carpi (MO).