Il 25 aprile del 2015 il Nepal è stato colpito da un devastante terremoto di magnitudo 7.9, che ha causato più di 8.000 morti e oltre 18.000 feriti.
Oggi il 54% della popolazione sfollata vive ancora in ricoveri temporanei, spesso vicino alle case crollate, il 43% è potuto rientrare nella proprie abitazioni, l’1% è ospitato da amici o parenti e l’1% vive nelle tende dei campi allestiti dopo terremoto.
Fin dai primi giorni dopo la catastrofe, Cesvi si è attivato per offrire sostegno concreto alla popolazione grazie ad un team di emergenza.
Nelle settimane successive, Cesvi ha distribuito 504.000 litri di acqua potabile a circa 8.700 famiglie nel Distretto di Lalitpur; ha fornito cibo e beni di prima necessità, come coperte e utensili da cucina, a 200 famiglie della Valle di Katmandu e del distretto di Dhading.
Il sisma ha distrutto oltre 500.000 edifici. Cesvi ha distribuito 1.438 teli alle famiglie e alle scuole in 8 dei 14 distretti gravemente colpiti, tra cui Dhading, Dolakha, Kathmandu, Kavre, Lalitpur, Makawanpur, Sindupalchock e Solokhumbu, e ha fornito assistenza a 1.152 famiglie rimaste senza casa tramite l’acquisto e la distribuzione di kit per la costruzione di ripari di emergenza temporanei.
Il gravissimo livello di distruzione ha avuto conseguenze sull’accesso scolastico per centinaia di migliaia di bambini. Il terremoto, infatti, ha distrutto il 90% delle scuole nepalesi.
Cesvi ha avviato un piano integrato di supporto all’infanzia. Insieme al partner locale Loo Niva, ha realizzato 6 “Child Friendly Spaces” nel distretto di Lalitpur, per offrire ad oltre 500 bambini uno spazio sicuro per continuare a imparare e giocare. Nel gennaio 2016, ha completato un progetto volto a promuovere la resilienza tra i bambini e le comunità in 28 scuole dello stesso distretto. Grazie a questo intervento, gli insegnanti, i leader di comunità e i giovani volontari hanno unito le forze per garantire sostegno psicosociale a più di 5.000 bambini, al fine di rafforzare la loro capacità di recupero nel contesto post-terremoto.
AGIRE: le Persone al centro. ONG e comunità protagoniste degli aiuti. Quasi 300mila persone soccorse con 1,4 milioni di euro raccolti. Oltre 280.000 nepalesi soccorsi e supportati dopo la catastrofe, grazie agli 1,4 milioni di euro donati dagli italiani. A un anno dai terremoti che colpirono il Nepal il 25 aprile e il 12 maggio 2015, causando la morte di quasi 9.000 persone e danneggiando o distruggendo oltre un milione di case, AGIRE scatta una fotografia degli aiuti forniti dalle 7 ONG della rete – ActionAid, Cesvi, GVC, Intersos, Oxfam, SOS Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes – che si sono attivate all’indomani del sisma. Centinaia di operatori umanitari hanno garantito la distribuzione di cibo, acqua potabile, medicine, l’allestimento di ripari temporanei, il supporto psico-sociale per i soggetti più fragili (bambini, donne, anziani), la costruzione di centri scolastici temporanei, la realizzazione di progetti educativi per l’infanzia e di centri comunitari per le donne, di attività generatrici di reddito per la riabilitazione di sentieri, strade e rete idrica.
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