Mai avremmo immaginato una guerra in Europa nel ventunesimo secolo. Eppure, oggi, dopo due lunghi anni e mezzo, ci troviamo di fronte a un conflitto devastante che ha portato morte e distruzione in Ucraina. Più di 17,6 milioni di persone hanno bisogno di aiuto umanitario in un Paese che potrebbe essere il nostro.
Il nostro impegno in Ucraina non si ferma. Oggi in particolare continuiamo i nostri interventi nell’ambito del supporto psicosociale, nel Paese infatti quasi 10 milioni di persone in Ucraina soffrono di problemi di salute mentale, più di 1,5 milioni di questi sono bambini. Per questo abbiamo intensificato i nostri sforzi nel fornire supporto psicosociale, non solo a Bucha, ma anche nelle regioni sud-orientali del Paese colpite da bombardamenti e sfollamenti, dove lavoriamo con bambini traumatizzati o orfani attraverso attività educative e ricreative, aiutando così i bambini a gestire lo stress e a promuovere il benessere psicosociale.
Un altro grave problema riguarda le condizioni delle strutture sanitarie e la carenza di medicinali. Per questo stiamo fornendo farmaci e attrezzature mediche alle strutture ospedaliere nelle regioni di Kharkiv e Donetsk, e abbiamo due squadre mobili specializzate, per garantire assistenza sanitaria di qualità alla popolazione. Stiamo anche acquistando 2 ambulanze da dare in dotazione delle squadre mobili operative.
Un tema poco noto, ma cruciale in periodo di guerra, è rappresentato dalle mine. Secondo Demine Ukraine almeno 144 mila km2 del territorio ucraino sono considerati a rischio a causa della presenza di mine, ritrovate in 11 Oblast su 27, con l’Ucraina che viene considerata ormai uno dei Paesi con più mine al mondo e per la cui bonifica saranno necessarie decine se non centinaia di anni.
La situazione è particolarmente preoccupante nelle zone rurali nell’Est del Paese, che sono oggetto dal 2014 e più violentemente dal 2022 da bombardamenti ed operazioni militari. Secondo il think thank GLOBSEC circa il 30% del territorio dell’Ucraina è stato esposto a gravi bombardamenti ed operazioni militari ed è necessario che sia controllato a tappeto per scongiurare la presenza di ordigni pericolosi.
Educare la popolazione, in particolare i giovani a questo rischio, è fondamentale, coinvolgendo tutto il sistema: a partire dai più piccoli, ma anche i genitori e le scuole per rafforzare i comportamenti più cauti e positivi ed evitare che i giovani si informino attraverso fonti non esaustive e che spesso diffondono falsi miti sugli ordigni inesplosi e le mine, come i social media.
Per questo motivo abbiamo dato il via ad un intervento di formazione e sensibilizzazione in relazione al rischio di ordigni esplosivi (EORE), in collaborazione con il partner MAG, nelle aree contaminate da mine e residui bellici esplosivi (ERW). Queste sessioni di sensibilizzazione mirano a migliorare le conoscenze e i comportamenti dei beneficiari, concentrandosi sull’identificazione e riconoscimento degli ordigni potenzialmente pericolosi, tecniche per evitare l’innesco degli ordigni e mettersi al sicuro, e l’importanza di informare le autorità rispetto alla localizzazione di ordigni sospetti. Sono previste 720 sessioni specifiche con l’intento di raggiungere e beneficiare un totale di 14.400 persone.
Ascolta le parole del nostro Direttore Generale appena rientrato da una missione in Ucraina.
La guerra in Ucraina continua. La popolazione è in estrema sofferenza. Aiutaci a portare sostegno psicosociale, assistenza medica e a rimanere al fianco di chi ha più bisogno.