Oltre 1000 giorni di guerra hanno segnato indelebilmente l’Ucraina. CESVI continua a supportare la popolazione ferita garantendo cure mediche e psicologiche, guardando al futuro.
Sono passati oltre 1.000 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, che ha stravolto le vite di milioni di persone innescando una vera catastrofe umanitaria: solo nella prima metà del 2024 per ogni nuovo nato sono morte tre persone. Il bilancio di questa guerra è terrificante, oltre alle perdite in termini di vite umane -12 mila – la guerra ha provocato una massiccia ondata di sfollati, 4 milioni interni al Paese, 6,7 oltre i confini. Le città un tempo vivaci sono ora segnate dalle cicatrici della guerra, le infrastrutture, come ospedali e scuole, distrutte, i servizi essenziali gravemente compromessi.
I bambini sono tra le prime vittime di questa crisi – 3 milioni sono in stato di bisogno – subendo il pesante contraccolpo psicologico dovuto al conflitto,1,5 milioni di loro soffrono di problemi di salute mentale. Si calcola inoltre che in questi due anni i bambini delle zone vicine al fronte abbiano passato fino a 5mila ore nei bunker, un numero che equivale a 7 mesi della loro vita.
In questi lunghi anni CESVI è rimasta al fianco della popolazione in particolare attraverso interventi di supporto psicosociale a Bucha e nelle regioni sud-orientali del Paese, attivando spazi a misura di bambino (Child Friendly Space), ricostruendo asili, allestendo bunker nelle scuole. Ma sono ancora molte le sfide aperte in particolare sul fronte della sicurezza e della salute. Vasti tratti di territorio, soprattutto nelle regioni orientali del Paese, sono oggi campi minati, vere trappole mortali. La rimozione delle mine richiede competenze specializzate e attrezzature adeguate. Ed è proprio per sensibilizzare su questo tema che noi di CESVI stiamo intervenendo con un lavoro di sensibilizzazione e formazione rivolto in particolare ai giovani. Attraverso un intervento dedicato – 720 sessioni formative per 14.400 persone – stiamo contribuendo a migliorare le conoscenze e i comportamenti rispetto all’identificazione e al riconoscimento degli ordigni potenzialmente pericolosi. La guerra ha inoltre fatto collassare il sistema sanitario portando a 7,8 milioni le persone che necessitano di assistenza sanitaria di emergenza. Negli Oblast di Kharkiv e Donetsk stiamo fornendo farmaci e attrezzature per squadre mediche mobili, per poter garantire assistenza sanitaria di un anno a circa 9.000 persone. Interventi possibili grazie al prezioso supporto di tutti i donatori che ci hanno permesso anche di acquistare due autoambulanze e assicurare così cure salvavita in zone dove l’assistenza sanitaria è estremamente compromessa.