Fazal Abbas è un uomo di 36 anni e vive con la sua numerosa famiglia nel distretto di Rajanpur. Dei suoi 9 figli, la cui età va da 16 anni a 1 anno e mezzo, 2 sono maschi e 7 femmine.
Fazal Abbas e sua moglie Shamim sono entrambi analfabeti, ma vogliono fortemente che i figli frequentino la scuola nonostante le grandi difficoltà economiche della famiglia, dovute alla mancanza di un reddito fisso.
Prima delle alluvioni del 2012, Fazal Abbas aveva una casa, composta da una sola stanza, fatta di fango e legno intrecciato. La casa era molto modesta, tuttavia vi era tutto ciò che serviva alla famiglia: materassi, utensili per la cucina, vestiti, ecc.
Fazal Abbas lavorava nei campi guidando il trattore. Il suo lavoro era l’unica fonte di sostentamento per la famiglia e consentiva di dare da mangiare ai figli e far fronte alle altre necessità quotidiane.
Nonostante la povertà, la famiglia di Fazal Abbas si sentiva felice e viveva in un luogo amato e sicuro.
Poi le alluvioni del 2012 travolgono la loro vita.
La casa viene completamente distrutta, così come tutti i loro pochi averi. Fazal Abbas scappa con la famiglia in un posto più sicuro. Dopo qualche tempo, costruisce con la legna e altri materiali di fortuna un piccolo rifugio temporaneo.
La capanna è piccola e precaria: i suoi figli sono costretti a dormire per terra, senza alcuna privacy e protezione dall’esterno. La moglie cucina all’interno della struttura, in uno spazio totalmente inadeguato dal punto di vista igienico.
Fazal Abbas è molto preoccupato perché quella sistemazione non può garantire protezione alla sua famiglia. “A causa delle alluvioni, la terra non è più coltivabile.
Il raccolto è scarso ed io non sono più in grado di mantenere i miei figli con il lavoro” racconta. “Sono angosciato anche a causa delle condizioni climatiche. È molto difficile vivere in una capanna con bambini così piccoli, sono esposti ad ogni rischio”.
Una nuova speranza si accende quando Fazal Abbas incontra gli operatori del Cesvi, impegnati in un progetto sostenuto Concern/USAID e Pakistan Emergency Response Fund (ERF) per supportare le vittime più vulnerabili delle alluvioni.
Lo staff Cesvi dona a Fazal Abbas e alla sua famiglia i materiali per la costruzione di una nuova casa. Lo “shelter” di una stanza viene costruito da manodopera specializzata con la collaborazione dello stesso Fazal Abbas, che contribuisce così in prima persona al progetto.
Per fare ciò, Fazal Abbas segue un corso di formazione nel villaggio per apprendere le tecniche di costruzione. “Sono molto soddisfatto della nostra nuova abitazione”, spiega l’uomo, “poiché la presenza di un basamento adeguato ci mette al riparo da eventuali future alluvioni”.
Sua moglie aggiunge: “Grazie a Cesvi e ERF, ora riesco a mettere da parte un po’ di denaro. Useremo questi risparmi per il matrimonio delle nostre figlie, per l’educazione e la salute di tutti i nostri bambini e per creare un allevamento di polli con cui avviare una piccola attività economica”.
Fazal Abbas dice: “Cesvi ci ha aiutati a ritrovare la dignità. Finalmente riusciamo a dormire serenamente, senza il timore della pioggia o delle cattive condizioni del tempo. E le mie figlie hanno recuperato la loro privacy”.
“Non avrei mai potuto permettermi tutto questo da solo”, conclude. “Ringrazio gli operatori umanitari che ci hanno supportato. Oggi ci sentiamo sicuri e protetti”.