Dhiban è una giovane donna di quindici anni e vive in un campo per sfollati a El-Dhanan nella zona di Jazeera in Somalia. A causa di un’epidemia di colera, all’età di quattro anni ha perso entrambi i genitori. Trovandosi da sola e senza una famiglia, Dhiban è stata affidata ad una zia che l’ha cresciuta, ma – a differenza dei suoi cugini – non le ha mai permesso di ricevere un’educazione, né formale né informale. Quando ha compiuto quattordici anni, sua zia ha deciso di darla in sposa ad uno dei suoi figli, all’epoca diciassettenne e con problemi di dipendenza, nella speranza che il matrimonio lo aiutasse a rimettersi in piedi.
Purtroppo, il marito di Dhiban si è rivelato essere un uomo violento che crede che lei sia una sua proprietà e che è spesso aggressivo e violento nei suoi confronti. La coppia ha un figlio di dodici mesi – nato con delle difficili condizioni di salute – e ora la donna è al terzo mese della sua seconda gravidanza. Dhiban non riceve alcun aiuto da parte del marito e della sua famiglia e si trova quindi – per poter sfamare sé stessa e suo figlio – a lavorare facendo il bucato per alcune famiglie della zona o coltivando i campi di alcune fattorie nelle vicinanze. Tuttavia, questi lavori non le permettono di guadagnare abbastanza per lei e suo figlio e suo marito le prende con la forza i soldi frutto del suo lavoro. Dhiban vorrebbe risposarsi, ma non le è possibile perché il marito si rifiuta di accettare un divorzio. Con un matrimonio violento, senza educazione e senza entrate stabili, la donna si sente ai margini della società e la sua unica speranza è di veder crescere suo figlio in sicurezza, nonostante le sue condizioni di salute.
Inizialmente, Dhiban ha incontrato Cesvi tre anni fa quando, in cerca di assistenza medica, è entrata in un centro di salute materno infantile (MCH) della nostra Fondazione. Al centro ha incontrato un gruppo di donne e ha chiesto di prendere parte alla loro sessione. Nella zona, il centro di Cesvi è l’unico luogo dove la comunità può avere accesso a servizi base di salute e nutrizione. Ora, attraverso il progetto Multisectoral humanitarian assistance in response to floods and consequences of prolonged drought in Somalia finanziato da AICS – l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo – Dhiban ha potuto ricevere assistenza medica e nutrizionale per lei e per il suo bambino. “Prima del sostegno di Cesvi, io e mio figlio eravamo senza speranza”, racconta. Inoltre, Dhiban ha ricevuto un servizio di consulenza psicologica che l’ha aiutata a superare le difficoltà che sta vivendo a casa con suo marito e la sua famiglia. “Quando avevo perso le speranze per le violenze che subivo da parte di mio marito, Cesvi mi ha aiutato. Il supporto psicologico che ho ricevuto al centro mi ha finalmente permesso di avere uno sguardo positivo per il mio futuro e di trovare la forza per uscire dalla mia condizione”. Infine, la donna ha preso parte ad una formazione dedicata a sensibilizzare le donne sulla violenza di genere (GBV) che le ha permesso di comprendere meglio i suoi diritti e di cercare un supporto legale per divorziare da suo marito.
Ora Dhiban spera di poter vivere una vita libera dalla violenza e dalla paura. Vuole partecipare a dei corsi di formazione che le permettano di acquisire delle competenze tecniche per avere un’entrata stabile e vivere indipendentemente. “L’intervento di Cesvi ha cambiato così tante cose nella mia vita e in quella di mio figlio e ne sono davvero riconoscente”, ha detto Dhiban alla nostra operatrice.