Testo di Matteo Manara
“Eravamo nel marzo di qualche anno fa. Un giorno, intorno a metà pomeriggio, un piccolo bus stracolmo di persone arriva a gran velocità al Jazeera Health Center, che si trova circa 20 Km fuori Mogadiscio. C’è una donna gravida con le contrazioni ad uno stadio avanzato, pronta per partorire. La mettiamo immediatamente in sala parto, ma capisco subito che ci sono delle complicazioni, perché il nascituro non è nella normale posizione, ma orizzontale rispetto al grembo. La sola soluzione per un parto di questo tipo è un ospedale pienamente equipaggiato, ma ormai è troppo tardi per pensare ad un trasferimento. Così inizio a pregare sperando in qualche tipo di miracolo, mentre comincio a massaggiare il grembo della donna cercando di spostare il bambino (un metodo che raramente ha successo in questi casi). Intanto i familiari cercano disperatamente di chiamare un’ambulanza. Improvvisamente, sento che il bambino si sta muovendo verso la posizione corretta e in men che non si dica si rompono le acque. In 10 minuti è tutto finito e vede la luce una piccola bimba pienamente in salute. La madre e gli altri componenti della famiglia sono felicissimi ed iniziano a festeggiare. Ricordo che quella notte non fui in grado di smettere di piangere.”
Un racconto che lascia senza fiato, quello di Meymun, infermiera ostetrica che dal 2017 lavora con Cesvi nel supporto alle donne somale nell’arco di tutto il percorso che va dalla gravidanza, al parto, all’allattamento. Meymun è un’ostetrica con 15 anni di esperienza alle spalle ed è l’esempio di come, investendo nella formazione del personale locale, si possano gestire progetti di estrema delicatezza con pochissimo ricorso al personale espatriato (che rappresenta solo il 5% del personale Cesvi nel mondo).
Intorno al Jazeera Health Center sorgono numerosi villaggi, abitati da famiglie povere e vulnerabili, dipendenti da Cesvi per quanto riguarda salute, nutrimento, vaccinazioni; non esiste nei paraggi un’altra struttura sanitaria ugualmente gratuita a cui possano rivolgersi. I servizi vengono promossi da persone dello staff Cesvi o volontari, ben conosciuti e accettati tra le comunità del circondario. È un aspetto importante dell’attività perché alcune donne tendono ancora a rivolgersi a quelle che vengono chiamate Traditional Birth Attendants, ovvero donne già madri che hanno il ruolo all’interno dei villaggi di far nascere i bambini, pur prive di formazione specifica.
“Qui il supporto di Cesvi è fondamentale” racconta Meymun. “Senza i nostri servizi molte persone andrebbero incontro a gravi problemi di salute. Invece spesso ci salutano con estrema gratitudine, come quella madre che mi disse che non avrebbe mai dimenticato Cesvi e il suo staff”.