Violenza sui figli: una storia che si ripete

Vuoi aiutarci in questa causa? Fai subito una Donazione

Bambine con zainetto - Foto di Roger Lo Guarro

Questa testimonianza è stata raccolta nell’ambito della campagna #LiberiTutti, il nuovo impegno di Cesvi in Italia per prevenire e contrastare i fenomeni di trascuratezza e maltrattamento ai danni di bambini e adolescenti. Un impegno che ci ha portato alla creazione della rete “IoConto”, attiva sul territorio nazionale in collaborazione con importanti partner locali.

Laura, 28 anni, è mamma di due bambine di 7 e 4 anni, Elisa e Sara, avute da due uomini diversi. La segnalazione del suo caso è giunta ai servizi sociali per un problema di evasione scolastica: le due figlie, da tempo, non si recavano più a scuola. Un giorno sono state abbandonate sotto casa, disorientate, senza nessun adulto che si prendesse cura di loro. In seguito a questo episodio, sono state, in via urgente, allontanate dalla madre e collocate presso i nonni paterni. Vivono quindi separate tra loro all’interno dei due nuclei familiari paterni.

Laura le vede in spazi protetti presso il servizio sociale, alla presenza di un educatore, due volte al mese. Le psicologhe del Centro d’Ascolto – gestito dall’Associazione Bambini nel Tempo, partner di Cesvi nell’area di Rieti – stanno conducendo una valutazione delle sue “competenze genitoriali”, e stanno cercando di aiutarla a far emergere le risorse e la motivazione per riprendere in mano il suo ruolo di madre. Non è facile. Laura stessa, da bambina, è stata vittima di maltrattamenti. La madre, con gravi problemi psichiatrici, l’ha strappata al padre quando era molto piccola impedendole di vederlo. Da bambina e adolescente, Laura scappava spesso di casa per andare alla ricerca del padre.

Per anni ha vissuto con la madre e i numerosi compagni della stessa, che in alcuni casi l’hanno molestata e, forse, si sono spinti anche oltre. Oggi la donna è incapace di mantenere relazioni affettive stabili.

In molti casi, chi ha subìto maltrattamenti in tenera età diventa, a sua volta, un genitore maltrattante. Anche Laura non è stata in grado di sottrarsi a questa terribile spirale. Le sue bambine sono state trovate in condizioni di trascuratezza fisica ed emotiva: i denti cariati a causa della pessima alimentazione, l’igiene personale assente, i comportamenti a scuola inadeguati.

Nonostante tutto questo, le due piccole amano la loro mamma immensamente. Durante i colloqui con le psicologhe disegnano facce rosse che indicano un sentimento di rabbia ma, al tempo stesso, tratteggiano cuori e fiori chiedendo che il disegno venga consegnato alla mamma. È come se volessero proteggerla, come se avessero assunto loro il ruolo di genitori.

Il futuro di Elisa e Sara non sarà facile, ma il team del Centro d’Ascolto sta facendo il possibile per far sì che possano vivere in un contesto sereno. Per fortuna, possono contare sull’affetto dei nonni paterni, che si stanno dimostrando affidabili e generosi: questi nonni si sono messi in contatto tra loro per garantire alle bambine di incontrarsi stabilmente. Anche i loro papà, che nel frattempo hanno avuto altri figli e hanno formato altre famiglie, vogliono impegnarsi e assumersi le proprie responsabilità, tanto che hanno cominciato a frequentare un programma di supporto presso il Centro d’Ascolto.

La speranza è che anche Laura, grazie all’aiuto che sta ricevendo, possa un giorno trovare in sé la forza di cambiare rotta e di lottare per le sue meravigliose bambine.

 

Foto di copertina: Roger Lo Guarro (tratta dall’archivio Cesvi)