Gloria è una ragazza di 15 anni che vive a Napoli nel quartiere di San Pietro a Patierno. Con grande coraggio e forza di volontà ha chiesto aiuto per una situazione famigliare difficile, che ora piano piano si sta risolvendo.
di Matteo Manara
L’ascolto dei bambini è stato un elemento centrale del programma di intervento di CESVI per l’infanzia in Italia fin dall’ormai lontano 2017, quando alla neonata rete di soggetti impegnati nella protezione sul territorio nazionale venne dato il nome “IoConto”. Un nome in cui a parlare era il bambino, visto nella sua soggettività, nella sua specificità e nell’insieme dei suoi diritti inalienabili. Nel nostro Paese, per quanto possa sembrare “strano” o perfino impossibile, vivono infatti decine di migliaia di bambini a cui mancano punti di riferimento e spazi di espressione, vittime silenti dei comportamenti degli adulti che, incatenati alle loro debolezze, non sono in grado di dare loro le attenzioni di cui hanno bisogno. La consapevolezza che sia necessario offrire ai bambini dei momenti in cui possano condividere il loro vissuto, mettere nelle mani di un adulto le loro sofferenze familiari, scolastiche o legate al gruppo dei pari, rimane un pilastro anche di quello che oggi si chiama Programma Case del Sorriso, operativo in città come Bari, Napoli e Siracusa.
Non è un caso dunque che quando Ester, educatrice alla Casa del Sorriso di Napoli, incontra Gloria, ragazza quindicenne beneficiaria del progetto, per raccogliere il suo punto di vista, questa non si senta particolarmente a suo agio. Mai qualcuno le chiede cosa pensa e cosa prova. Gloria abbassa gli occhi e mantiene le braccia incrociate sulla pancia quasi per difendersi. Poi finalmente si tranquillizza e inizia a parlare più serenamente, raccontando la sua storia…
“Sono una ragazza di quindici anni e vivo a casa con i miei genitori e le mie due sorelle, più grandi di me. Sono sempre stata una persona un po’ chiusa e introversa, anche quando andavo alla scuola elementare e la maestra mi chiedeva come mai. In casa lavora solo papà che anche se ha i turni lunghi, cerca di accontentarci quando chiediamo qualcosa. Mamma è sempre stata a casa ed è con lei che ho avuto sempre qualche problema. Si arrabbia tanto con tutti noi e soprattutto con papà, che in silenzio non reagisce oppure esce di casa.”
Con grande forza di volontà, riconoscendo le conseguenze distruttive, su di lei e sulla famiglia, delle arrabbiature della mamma, Gloria ha alzato la mano e ha chiesto aiuto ai servizi sociali, che hanno indirizzato il nucleo alla cooperativa Il Grillo Parlante, partner di CESVI a Napoli, e alla Casa del Sorriso.
“Quando ho conosciuto gli operatori avevo un po’ di timore e non ho parlato tanto. Al secondo incontro invece ho sentito che potevo fidarmi e quindi ho raccontato come stiamo in casa e cosa succede quando mamma “esplode”. Ho capito che ognuno ha una difficoltà e che dobbiamo provare ad ascoltarci di più, e che mamma non lo fa con cattiveria di urlarci contro. Anche papà a volte ripete sempre le stesse cose e questo rende tutti noi un po’ nervosi. Io faccio tanta fatica ad accettare questa situazione, mi fa soffrire tanto e ho bisogno che qualcuno ci aiuti”. Gloria vuole una mamma che possa occuparsi di lei e della sua famiglia senza litigi e senza urla…
“Da quando veniamo al centro, mamma ha seguito il consiglio dell’operatore, di considerare il suo termometro della rabbia e di provare a non farla esplodere, e prima che succeda, di uscire di casa e prendere aria. Venire qua al centro ci aiuta veramente, perché i miei genitori hanno dei “compiti” da fare e sono sicura che piano piano a casa staremo meglio, perché già vedo che qualcosa è migliorato.” Mentre prima non riusciva ad uscire, oggi Gloria riesce a fare diverse attività oltre la scuola, si sente più forte e, soprattutto, conosce un luogo dove può essere ascoltata, accolta e supportata.