di Roberto Vignola
Da oltre 10 anni visito progetti di cooperazione in tutto il mondo. Incontro bambini abbandonati, donne maltrattate, uomini che hanno perso ogni speranza. Mi imbatto in storie di grande povertà e sofferenza, come quelle di mamme disperate perché non hanno nulla da mangiare per i propri figli, e anche in storie di riscatto. Ma nulla, davvero nulla, mi lascia sconcertato come le vite dei bambini abbandonati e maltrattati. Da padre non riesco a capacitarmi del perché un uomo, una donna, due genitori che hanno dato alla luce dei bambini, possano fare del male ai propri figli. La risposta non è semplice e, probabilmente, nemmeno univoca. Gli elementi da cui partire per ricostruire la speranza sono, a mio avviso, l’amore, l’ascolto e la comprensione. È proprio quello che cercano di fare i nostri operatori impegnati nelle Case del Sorriso.
In India ho conosciuto Vignesh, un ragazzino di 15 anni con una storia molto triste alle spalle. È arrivato presso la nostra struttura quando aveva 7 anni e il suo unico ricordo del passato in famiglia, ancora oggi, riguarda le liti e le urla dei genitori. Un giorno sua mamma, disperata per le violenze subite, ha lasciato il marito, ha preso Vignesh e l’ha portato con sé a vivere per strada.
La vita di strada, però, non è adatta a un bambino di quell’età e così la donna, dopo aver saputo dell’esistenza della Casa del Sorriso di Cesvi, ha bussato alla nostra porta. Ci ha raccontato di non avere soldi, di non avere una casa e di aver lasciato il marito a causa di continui episodi di violenza. Ci ha pregato di dare a suo figlio migliori opportunità di vita.
Dopo una prima settimana di visite quotidiane, questa mamma è sparita per sempre. Vignesh piangeva disperato, ogni giorno e ogni notte. Gli operatori, gli insegnanti e gli psicologi di Cesvi si sono messi subito al lavoro e si sono presi cura di lui. Piano piano Vignesh ha imparato a stare con gli altri bambini e anche a condividere la sua storia. Ha iniziato a seguire la scuola con grande profitto e a sognare di diventare un grande calciatore. Oggi è il più bravo e preparato di tutta la Casa del Sorriso di Cesvi, oltre a essere il miglior giocatore.
Riveste il ruolo di “Segretario del Parlamento dei Bambini” del Tamil Nadu, lo Stato in cui risiede la Casa. Ci racconta con orgoglio che è stato promotore di tanti provvedimenti di legge che sono stati poi indirizzati al governo nazionale per la tutela dell’infanzia. Vignesh è un politico nato, un difensore dei diritti dei suoi simili: tra le misure da lui proposte, ricordo un provvedimento che prevede il divieto di aprire negozi che vendono alcolici nei pressi delle scuole e una campagna per garantire cibo di qualità in tutte le mense scolastiche del Tamil Nadu. Oggi il suo obiettivo è far sì che tutti i bambini abbandonati come lui possano ricevere fondi speciali per studiare.
È un ragazzo molto determinato, forte e sincero: il suo sguardo è fiero, ma esita quando gli chiedo del passato, in particolare di sua mamma e della sua famiglia. Gli occhi si riempiono di lacrime e io mi sento inopportuno ma, quasi a consolarmi, Vignesh mi prende la mano e la stringe forte. Poi sorride e, nel suo sorriso, vedo tutta la forza di chi oggi sta affrontando la vita e sta costruendo il futuro con caparbietà.