Un piccolo sogno imprenditoriale nato in un bunker

 

di Sara Ruggeri – foto Giovanni Diffidenti

Altin Meshini è il Presidente di Pro Përmet, un consorzio di 37 produttori, commercianti e ristoratori, creato da Cesvi nell’area di Përmet, nel sud dell’Albania.

L’unione fa la forza si dice, ed è proprio questo l’obiettivo del Consorzio che sotto un unico “marchio”, ma senza perdere le singole identità, ha lo scopo di valorizzare il territorio e i suoi prodotti locali, le strutture alberghiere, i ristoranti e le botteghe che producono oggetti tipici della tradizione, attraverso iniziative, eventi e fiere locali, nazionali e internazionali.

Altin è il proprietario del caseificio “Bunker”, che prende il nome dall’antica funzione dell’edificio in cui ha sede. Ci accoglie con entusiasmo e allo stesso tempo emozione, sa che lui e il suo caseificio verranno ritratti da un fotografo professionista e vuole apparire al meglio, fiero ed orgoglioso com’è della sua attività familiare.

Ci racconta che il bunker è stato costruito nel 1939 durante la guerra italo-greca, e che quando suo padre lo rilevò per l’attività di produzione di formaggi gli veniva detto con gratitudine: “Mussolini lo costruì per togliere la vita, tu lo converti per dare la vita”. Il bunker, che caratterizza questo caseificio e lo rende speciale e attrattivo per i turisti, viene usato da Altin per conservare e stagionare il cacio cavallo; lo spessore delle pareti, di oltre 1 metro, e la bassa temperatura sono infatti perfetti per svolgere questo lavoro.

Altin ci accompagna nella visita del caseificio, ci presenta i suoi collaboratori, tra cui anche i suoi fratelli, ci racconta le varie fasi della preparazione dei formaggi, dal caglio, alla salamoia, alla stagionatura, e ci spiega quanto è stato fondamentale per la sua attività il sostegno di Cesvi negli anni. È stato il padre di Altin a dare il via all’attività nel 1958. Nel corso degli anni Altin lo ha affiancato nel lavoro fino a prendere le redini del caseificio, che ha poi potuto privatizzare nel 1992, dopo la fine del regime comunista.

Le condizioni della struttura e le attrezzature non erano ottimali ed è con il sostegno di Cesvi che l’attività ha potuto raggiungere degli standard qualitativi di un certo livello. Il caseificio ha beneficiato di due finanziamenti: nell’ambito del progetto di “Valorizzazione turistico ambientale e dei suoi prodotti tipici dell’area di Përmet”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, che mette a disposizione piccoli fondi per investire nei business locali, e in quello del Progetto Comunitario dedicato a Pro Përmet, finanziato da “Bukë, Kripë e Zemër” (“Pane, sale e cuore”). Integrando i fondi con una sua quota di investimento, Altin ha potuto ristrutturare e mettere a norma il caseificio: sostituire i pavimenti, gli infissi e le piastrelle, acquistare il refrigeratore, il contenitore per addensare il latte, la pressa per il caciocavallo e altro ancora.

Il supporto di Cesvi, ci racconta Altin con fiera convinzione, non è stato solo l’aiuto concreto, ma anche la spinta propulsiva, l’entusiasmo che ha trasmesso ai produttori della zona nel dare vita al Consorzio Pro Përmet. Ciò ha permesso a lui, come a tutti gli altri, di partecipare a fiere e manifestazioni nazionali e internazionali per promuovere i propri prodotti e il proprio territorio, fare scambio di esperienze con i colleghi, arricchire il proprio bagaglio e comprendere l’importanza di avere standard qualitativi corretti e di sapere comunicare e valorizzare le ricchezze e peculiarità del territorio.

Altin è estremamente orgoglioso di essere il Presidente del Consorzio, la cui nascita ha rappresentato per lui una vera e propria svolta. Racconta che prima della formazione nel 2010 c’era già tra i produttori voglia di unirsi, mettersi insieme per dare una spinta al territorio e alla produttività, ma ci è voluto Cesvi per mettere ordine, per incanalare le energie e dare coraggio. Ci è voluto tempo per imparare a convivere e lavorare per il bene comune, ma ora finalmente iniziano a vedersi i risultati.