di Sara Ruggeri – foto Giovanni Diffidenti
La pirografia, che in greco antico significa “scrittura col fuoco”, è una tecnica di incisione su legno (ma anche su altri materiali come cuoio e sughero) attraverso l’utilizzo di una fonte di calore e di una punta di ferro arroventata. Artan, appassionato da sempre di disegno, la pratica sin dall’età della scuola. Non potendo frequentare una scuola di pittura come avrebbe desiderato, quando era solo un ragazzo si è costruito da sé la prima macchinetta per lavorare il legno, e ha cominciato così a cimentarsi nell’arte, realizzando piccoli lavori di decorazione anche su commissione della gente del luogo.
Nel 2014 Cesvi gli ha offerto la possibilità di frequentare un corso specializzato, nell’ambito del progetto Rise OP, finanziato da Iadsa (il Programma italo-albanese per la Conversione del Debito), che prevede l’organizzazione di corsi di formazione per giovani e disoccupati in alcuni settori di lavoro tradizionali, per rilanciare le antiche professioni e creare nuove occasioni lavorative. Artan sceglie di cogliere questa occasione per imparare da un maestro i pilastri della materia, cosa che fino a quel momento non gli era stata possibile. Al termine del corso decide quindi di dedicarsi alla pirografia, realizzando lavori su commissione quali ritratti e paesaggi e opere originali che mette in vendita.
Ma la strada di Artan è destinata a incrociarsi ancora con quella di Cesvi in quella che è la sua attività lavorativa principale. Oltre ad essere pirografo Artan è ristoratore: dal 2000 è infatti proprietario del ristorante Alvi, splendidamente affacciato sulle sponde dell’azzurro fiume Vjosa. La specialità della cucina è il pesce del fiume, ma si servono anche altre pietanze tipiche della zona come la salsa di yogurt, la carne di capra e agnello, le zuppe. Artan è entrato da pochi mesi a far parte del Consorzio Pro Përmet. Conoscendo Cesvi da prima si fida del suo lavoro ed è consapevole delle potenzialità di una collaborazione con un’organizzazione che da anni è in prima linea per dare nuova vitalità all’area di Përmet da un punto di vista commerciale e turistico, e che con poche risorse e in poco tempo è stata capace di dare slancio all’economia locale come nessuna istituzione del posto era stata in grado di fare.
Grazie ai fondi ottenuti con il progetto Pane, Sale e Cuore, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, e con un suo piccolo investimento, Artan ha potuto ammodernare il suo locale per renderlo più accogliente e piacevole, rinnovando i pavimenti, gli infissi e rivestendo alcune porzioni di pareti in pietra. Sa che il ristorante non ha ancora l’aspetto ideale e tradizionale che lo aiuterebbe ad attirare più turisti e spera di poter fare del suo meglio in futuro per raggiungere questo obiettivo.