Il Sudafrica è il Paese con il più alto numero di casi di violenza sulle donne a livello mondiale. Mediamente uno ogni 6 ore.
In Sudafrica il 40% degli uomini ha picchiato la propria compagna almeno una volta e un uomo su 4 ha commesso un reato sessuale. Anche se solo il 2% sporge denuncia, la violenza contro le donne è un fenomeno in continua crescita e addirittura un quarto delle donne sudafricane ha subìto percosse o molestie.
La Casa del Sorriso di Cesvi sorge nella baraccopoli di Philippi, a Cape Town, e fornisce riparo a donne e bambini vittima di violenza domestica. È l’unica struttura nel suo genere all’interno di una township sudafricana.
Donne e bambini vi trascorrono un periodo da 4 a 6 mesi, ricevendo cibo, protezione e assistenza psicologica, legale e formativa prima di essere reintegrati nella comunità.
“Mi chiamo Mbali e sono nata nella provincia di KwalaZulu Natal” – ci racconta una delle ospiti della Casa del Sorriso – “Mio padre era violento, con le parole e con le mani. Picchiava me e i miei fratelli, ci insultava, ci lasciava senza cibo e maltrattava la mamma davanti a noi. Sempre di più, sempre più forte, fino a che mia madre non ha avuto un crollo e se n’è andata, portandoci con sé, grazie all’aiuto dei suoi datori di lavoro. Purtroppo ben presto mio padre ha iniziato a scriverle messaggi aggressivi e a minacciarla telefonicamente: l’ansia e la tensione le hanno provocato un infarto e in seguito, a causa delle minacce di papà e dei suoi problemi di salute, ha perso il lavoro”.
“Nel frattempo io avevo avuto una figlia, ed ero sempre più preoccupata che mio padre potesse fare del male a me e a lei. Quando ha spedito mia madre a Durban, una città distante 1.630 km da Cape Town, i miei sospetti sulle sue intenzioni di abusare di me sono diventati una certezza. A quel punto, terrorizzata, sono scappata dalla polizia e ho raccontato la mia storia. I poliziotti hanno contattato la Casa del Sorriso di Cesvi e mi hanno portato là insieme a mia figlia”.
“Vivere nella Casa è stata l’esperienza più bella della mia vita. Ho scoperto cosa significa essere circondati da una famiglia amorevole. Sono stata ascoltata e supportata attraverso il servizio di counselling, ho ricevuto messaggi e regali a Natale e ho potuto crescere mia figlia in un contesto sicuro: è stato un sogno per me. Ho avuto l’opportunità di ritrovare me stessa e di decidere in modo autonomo. Ho imparato a cucinare e ho cercato lavoro”.
Grazie alla Casa del Sorriso, Mbali ha ricevuto l’appoggio necessario per concludere i suoi studi in inglese presso l’Università di Cape Town. Non solo: è stata nominata “miglior scrittrice” del suo corso, e ha avuto l’occasione di fare un viaggio in Europa con altri scrittori affermati.
“La Casa mi ha salvato la vita” – conclude – “Sono veramente, profondamente grata. Ora sento che è arrivato il mio turno di restituire quello che ho ricevuto: mi sto impegnando, giorno per giorno, per aiutare altre donne che vivono situazioni difficili come la mia. Insieme possiamo cambiare il futuro del nostro Paese”.