Testo di Monica Avogadri
G., una ragazza di 15 anni, fragile e timida, ha trovato la forza di chiedere aiuto per sé stessa e la sua famiglia, iniziando un percorso di cambiamento presso la Casa del Sorriso di CESVI a San Pietro a Patierno, dove ha trovato supporto e comprensione.
G. ha 15 anni. La prima volta che incontra una delle nostre operatrici è un bozzolo di farfalla, fragile e raggomitolata su stessa, non si sente a suo agio ed è un po’ impaurita. Con le braccia incrociate si stringe la pancia e non riesce a tenere il contatto visivo. Per lei questa è una situazione tutta nuova, nessuno mai le aveva chiesto cosa pensasse o cosa provasse. Eppure, questa figura vulnerabile nasconde dentro di sé una forza da gigante pronta a cambiare non solo la sua vita, ma anche quella della sua famiglia.
“Sono sempre stata una persona un po’ chiusa e introversa, anche quando andavo alla scuola elementare, spesso la maestra mi chiedeva come mai” si racconta G. La ragazza vive con i genitori e due sorelle a San Pietro a Patierno, un quartiere difficile di Napoli. Da sempre la famiglia fatica ad arrivare a fine mese con il solo stipendio del papà che fa turni molto lunghi e spesso non è a casa. È con la mamma che G e le altre due bambine condividono la maggior parte della giornata, ma è proprio la mamma, affetta da disturbi psichici, ad essere fonte di preoccupazione e dolore per G.
“La mamma si arrabbia tanto con tutti noi e urla moltissimo, soprattutto con papà, che in silenzio non reagisce oppure esce di casa.” Così G, sola e impotente di fronte a questa situazione di tensione, angoscia, e violenza verbale ha preso coraggio e ha deciso di chiedere aiuto. La famiglia è stata quindi indirizzata verso la Casa del Sorriso di CESVI che si trova proprio nel quartiere, dove ha finalmente trovato comprensione e aiuto.
Convinta da G, tutta la famiglia ha iniziato a partecipare a colloqui di ascolto, supporto e orientamento. Inizialmente i genitori non hanno accolto di buon grado questo aiuto, accecati dai pregiudizi e preoccupati del possibile stigma nel quartiere. La stessa G. ci racconta che inizialmente la situazione la intimoriva, preoccupata che la mamma potesse essere punita quando lei voleva solo aiutarla. Ma già dal secondo incontro la ragazza ha sentito di potersi fidare, trovando nelle nostre operatrici un punto di riferimento che da molto tempo mancava nella sua vita.
I colloqui hanno pian piano permesso a questa famiglia di non entrare in conflitto ma di ascoltarsi a vicenda e trovare insieme risposte e soluzioni. Dei miglioramenti sono già visibili: i genitori, che prima si sentivano “abbandonati da tutto e tutti” vedono nell’aiuto di CESVI una speranza. G. invece, oggi si sente più forte: mentre prima non riusciva ad uscire, troppo preoccupata e stressata dalla situazione a casa, oggi riesce a fare diverse attività oltre la scuola e si presenta ai gruppi di incontro con gli altri ragazzi e ragazze della Casa del Sorriso, restando tutto il tempo; riuscirci per lei, sempre così chiusa, è stato sicuramente come scalare una montagna.
Grazie al tuo supporto a CESVI, G. e la sua famiglia stanno affrontando un percorso di cambiamento, imparando a gestire le emozioni e a comunicare in modo più efficace. Il cammino è lungo, ma ogni passo avanti è una conquista verso un futuro migliore.