Nel contesto della Casa del Sorriso di Napoli, P. D. partecipa a laboratori sportivi, psicomotori e artistico-espressivi. Ecco la sua testimonianza.
Mi chiamo P. D., ho 12 anni e sono un bambino di San Pietro a Patierno (quartiere di Napoli, ndr). Vivo con i miei genitori nelle case popolari, insieme ai miei 4 fratelli, 2 più grandi di me e 2 più piccoli. Papà è disoccupato e mamma fa la casalinga; non abbiamo ricchezza in casa ma si sopravvive lo stesso.
Ho conosciuto gli educatori di strada nella piazzetta dove giocavo a “pallone” con quelli del mio gruppo e spesso ci prendevamo a “mazzate” con gli altri ragazzi, che non ci facevano giocare.
Con gli educatori è cambiato tutto: ora gioco in un gruppo di amici e non sono più lo “scugnizzo” di strada. Sono l’attaccante! E sono quello che incita e supporta la squadra, soprattutto ora che non posso giocare a causa del mio infortunio al braccio.
Il campetto dove gioco insieme ai miei amici è un luogo d’appartenenza; lì posso essere me stesso, non mi sento giudicato e, quando sbaglio, l’educatore con calma mi fa capire che non si fa e perché.
Il giorno più bello è stato quando ho festeggiato il mio compleanno con loro. In quel giorno c’era una partita contro i bambini dell’educativa; l’educatore ha detto ai miei compagni che se avessero vinto, il pallone della vittoria sarebbe stato il mio regalo di compleanno. Ho osservato i miei amici vincere per me ed è stato il regalo più importante: significava che l’impegno messo in campo era per me. Io a causa dell’infortunio al braccio non ho giocato, ma è stato bello partecipare anche così.
Ho imparato tante cose, non solo in quell’occasione, ma giorno dopo giorno. Il valore del legame, ad esempio: un valore a me prima sconosciuto, poiché dall’estraneo ero giudicato come il ragazzino “rompi palle” che non vuole e non sa fare niente.
Gli educatori per me sono una guida, una figura importante di riferimento su cui contare e adesso loro possono contare su di me come risorsa nel gruppo e nelle attività.
Ho capito che posso avere un futuro diverso se ascolto di più i consigli e se frequento la scuola. Insomma se faccio il bravo!