Testo di Matteo Manara
Quando ho ascoltato per la prima volta la storia di Gabriela, ho pensato subito alle vicende, probabilmente simili, di tanti bambini e giovani qui in Italia. Certo, tra un qualsiasi quartiere italiano, anche periferico, e la realtà della favelas di Manguinhos, a Rio de Janeiro, passa tutta la differenza del mondo. Credo tuttavia che la solitudine, lo smarrimento, la tristezza (magari una tristezza che non traspare esteriormente, ma rimane sopita, nascosta), abbiano accomunato le sorti di molti bambini in questi due anni contraddistinti dalla pandemia, dai lockdown, dalla didattica a distanza. Il Covid-19 è stato, è, una vicenda globale e globali, purtroppo, sono anche le sue conseguenze sociali. Cesvi sta offrendo, a sua volta, una risposta globale, attraverso il programma Casa del Sorriso attivo in Italia e in altri 6 Paesi.
Gabriela è una bambina della favela che da qualche tempo frequenta la Casa del Sorriso. La sua passione, condivisa peraltro con la nonna Luzanira, sono le percussioni ed entrambe sono allieve dei corsi di musica. Per Gabriela, l’infanzia è certamente contraddistinta dalle difficoltà determinate dalla povertà, dalla mancanza di prospettive, dai pericoli disseminati per le stradine del quartiere, ma anche illuminata dal tempo trascorso alla Casa del Sorriso, un luogo protetto e sicuro dove la gioia nei bambini nasce spontanea e sincera, per tutto il bello che si può vivere al suo interno e la speranza che ne consegue.
Finché, ad interrompere questa quotidianità, arriva il Covid-19. I corsi alla Casa del Sorriso, anche se per un periodo di tempo limitato, vengono sospesi. La ragazza sperimenta la lontananza da tutte le persone che ama di più: nonni, padre, cugini, compagni di scuola. Capisce bene che è il modo migliore per proteggere la salute di tutti, ma il suo cuore viene comunque invaso dalla depressione. Gabriela rimane confinata nella sua stanza, confinata a quella casetta in cui vede e rivede tutta la sua povertà, senza più poter aspirare alla boccata di ossigeno che respirava quasi ogni pomeriggio alla Casa del Sorriso.
L’inizio delle attività a distanza, con il ripristino dei corsi, anche se nella modalità online e nel rispetto delle misure sanitarie, sembra portare nuova linfa in Gabriela. La nuova situazione fa sorgere però anche nuove ansie e preoccupazioni, legate alla difficoltà dell’accesso a Internet e alla mancanza di strumenti e di materiali per svolgere le attività proposte.
Questo fino al giorno in cui, grazie al progressivo avanzamento del piano di vaccinazione nella città di Rio de Janeiro, diventa finalmente possibile riavviare gradualmente le attività in presenza. Nonna Luzanira ci conferma allora quello che anche ai maestri è stato subito evidente: Gabriela è tornata ad essere quel catalizzatore di felicità che avevamo sempre conosciuto, in grado di portare gioia a tutta la famiglia.
Il tuo sostegno al programma Casa del Sorriso riporta la gioia a tanti bambini, in Brasile, in Italia e nel mondo intero.