Sei mesi fa un’ondata di piogge torrenziali ha colpito l’Emilia-Romagna, provocando alluvioni, frane, allagamenti di forte intensità e mettendo in ginocchio l’intera Regione.
La catastrofe ha causato 16 morti e oltre 23.000 sfollati. 23 sono i fiumi straripati, 250 i dissesti e le frane che hanno coinvolto 44 comuni romagnoli.
Noi di CESVI, ci siamo attivati immediatamente per avviare un intervento di sostegno alla popolazione colpita, soprattutto la parte più fragile, a partire dai più piccoli. I nostri progetti riguardano infatti la ricostruzione e ristrutturazione di strutture per l’infanzia e l’adolescenza rimaste inagibili nei territori di Faenza, Forli e Ravenna.
Grazie al sostegno di molti donatori privati e di aziende abbiamo potuto garantire sostegno immediato nella ricostruzione per fare in modo che queste realtà potessero ricominciare quanto prima ad operare.
In particolare stiamo supportando diverse cooperative e comunità locali, come la Cooperativa Sociale Educare Insieme che gestisce alcune strutture di ospitalità per minori vulnerabili: “Casa San Giuseppe e Santa Rita” e “Casa la Pietra”, nelle quali sono accolti minori allontanati dalle famiglie e nuclei mamma-bambino e che hanno subito ingenti danni.
Tra le persone che abitano “Casa La Pietra” c’è Milena che ha vissuto sulla sua pelle e quella dei suoi figli il dramma delle alluvioni. Ecco il suo racconto:
“L’alluvione del due maggio ci ha scioccati. Ci hanno chiesto di evacuare all’una di notte, ma noi tutti dormivamo e anche i bambini e poiché abitavamo in una casa a due piani ci siamo sentite sicure di rimanere lì, anche per non traumatizzare i bambini. E così ci siamo ritrovate circondate dall’acqua ovunque. I piccoli all’inizio l’hanno presa bene, si sentivano come in un’isola in mezzo al mare e noi mamme abbiamo cercato di mantenere questo spirito di gioco e non andare nel panico. Il mattino seguente l’acqua era scesa. Ma la settimana successiva ci hanno chiesto di evacuare di nuovo perché era previsto un altro evento di portata più grande e così siamo stati spostati e divisi. Siamo stati ospitati da educatori, volontari, amici della casa. Noi siamo andati a casa del mio compagno.
In quei giorni hanno esondato 23 fiumi, tutto è stato ricoperto di acqua, limo, fango. La Casa è stata devastata da questa seconda alluvione. Tutto era monocolore e triste, ma l’unica cosa che abbiamo pensato di fare è stata di rimboccarsi le maniche, spalare, pulire e buttare tutto quanto era stato perduto.
Per me e i miei figli questa è stata casa nostra, anche se per un breve periodo, una casa dove abbiamo vissuto tanti momenti e di cui conserviamo bei ricordi. Per noi qui è stato l’inizio di una nuova vita, una vita felice, perché vivevamo anche prima, ma non era di certo paragonabile a quello che abbiamo vissuto qui. E i bimbi quando hanno rivisto la casa non avevano quasi parole…i giochi …dove prima c’era l’erba non c’era più, c’era quel fango secco che fa le crepe e che sembrava un deserto, per loro è stato come vedere un altro pianeta.
Alcune mamme sono rimaste traumatizzate da questa esperienza, ma quando ci siamo ritrovate alla casa, ci abbiamo anche un riso sopra, eravamo di nuovo tutte insieme. Dopo questa esperienza mi sono resa conto che i legami ti aiutano ad affrontare i momenti difficili, essere soli è devastante. Insieme si condivide il dolore, si condivide la paura, la tristezza. E l’alluvione me lo ha fatto capire di più. Ci siamo ritrovati qui il venerdì a spalare tutto quel fango insieme e col passaparola è arrivata anche altra gente che in questo posto non ci era mai venuta e ci siamo aiutati come non avremmo forse mai pensato di fare. È nato un vero spirito di condivisione.”
Nel mese di giugno sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’immobile a partire dagli impianti e dalla cucina. Sono poi stati riacquistati gli elettrodomestici per rimettere in senso i magazzini e le celle frigo. Toccherà poi agli infissi ed è stata riacquistata anche una automobile nuova per la casa, dopo che la vecchia era stata perduta. Attraverso questi interventi stiamo supportando circa 80 persone, che potranno finalmente ritornare alla propria quotidianità.
“La nostra prima reazione al contatto con CESVI e il donatore Fastweb è stata di gratitudine, dovuta al fatto che abbiamo potuto sperimentare in forma tangibile una grande solidarietà rispetto a quello che stava succedendo alla nostra opera” racconta Francesco Biondini di Educare Insieme. “In questi mesi difficili questa relazione ci ha quindi permesso di guardare al futuro con più serenità e certezza; non ci siamo sentiti soli di fronte alla situazione che stavamo vivendo, c’era qualcuno che stava scommettendo su quello in cui noi crediamo e che da anni portiamo avanti. L’intervento ha inoltre reso possibile non solo la ricostruzione, ma anche la realizzazione di un importante progetto per una sostenibilità energetica green che da qualche tempo ci eravamo posti come obiettivo da raggiungere.” conclude Biondini.
Proseguono i nostri interventi anche a sostegno delle altre comunità: La Casa Ritrovata a Faenza, Asilo Azzaroli di Sant’Agata sul Santerno; il Circolo ANSPI di Forlì; la Comunità di Villanova di Ravenna e ll Piccolo Principe a Faenza.
Il nostro impegno nel mondo come in Italia è di stare al fianco di chi è in difficoltà qualunque cosa accada. Rimani con noi al fianco delle persone più vulnerabili colpite in Emilia-Romagna. Dona ora, la ricostruzione può partire anche da te.