Nel maggio scorso si è concluso a Tulkarem, Palestina, il progetto Supporto allo sviluppo di un innovativo sistema integrato di gestione dei rifiuti e di sensibilizzazione comunitaria per i rifugiati del campo di Nurshams.
Nel campo profughi di Nur Shams la popolazione stimata è di oltre 7.700 persone. Avendo una superficie di 0,21 km2, la densità abitativa è di quasi 37.000 persone per km2. Di conseguenza, le condizioni igienico-sanitarie e ambientali sono particolarmente precarie.
Il progetto, finanziato da AICS Jerusalem, è intervenuto sulla gestione e la raccolta dei rifiuti all’interno del campo, supportando i servizi già erogati dal partner UNRWA.
Prima dell’intervento di Cesvi, nel campo non si effettuava una raccolta separata dei rifiuti. Nel corso del progetto è stato invece introdotto un sistema di raccolta differenziata per 5 tipologie di rifiuto solido (carta, plastica, scarti organici, sfalci e metallo), attrezzando di conseguenza il servizio porta-a-porta e le stazioni di stoccaggio dedicate. Grazie a un accordo siglato con attori privati, i rifiuti differenziati potranno ora essere destinati al riciclaggio.
Anche le due scuole del campo sono state coinvolte attivamente nel progetto: a ogni classe sono stati dati in dotazione due bidoni di piccole dimensioni per raccogliere separatamente plastica e carta. Uno studente per classe è incaricato dello svuotamento dei bidoni in contenitori di raccolta più grandi nel cortile della scuola, che vengono a loro volta svuotati con frequenza settimanale dagli operatori incaricati. Anche in questo caso i rifiuti vengono riciclati da privati.
Tra le tipologie di rifiuto ora raccolte separatamente rientra anche la categoria dei rifiuti speciali, che prima venivano semplicemente depositati in aree aperte del campo, con tutti i rischi sanitari e ambientali che ciò comportava per la popolazione stessa.
Le discariche abusive sono state ripulite dagli operatori del Popular Commitee, autorità locale del campo e partner di progetto, e di UNRWA. Gli operatori del Popular Committe, così come quelli di UNRWA, sono stati attrezzati con dispositivi di protezione individuale e formati sulle procedure corrette da implementare, come già testimoniato nelle prime fasi di progetto.
È solo l’inizio di un’attività che punta a cambiare gradualmente la situazione ambientale nei campi profughi palestinesi: grazie al finanziamento da parte di AICS di un altro progetto, tra il 2018 e il 2019 Cesvi e il partner Overseas proseguiranno e rinforzeranno il proprio operato, che verrà esteso anche al campo profughi di Tulkarem.